Secondo le stime dell’ONU entro il 2050 il 70% della popolazione mondiale si concentrerà nelle aree urbane. Quello che in pochi sanno è che nelle città il tasso di riscaldamento è superiore al riscaldamento globale medio.
Il progetto europeo UrbanFluxes nasce per monitorare le temperature delle città in modo tale da permettere una pianificazione urbana strategica e rendere le città più ecosostenibili. Finanziato nell’ambito del progetto Horizon 2020 il progetto è coordinato dalla Foundation for Research and Technology Hellas e prevede numerosi partner internazionali tra cui anche l’Italia. Fulcro del progetto è il sito UrbanFluxes, canale ufficiale tramite cui vengono comunicati i risultati delle campagne sperimentali e su cui è possibile trovare tante altre informazioni utili. Periodicamente vengono caricate interviste, video animati che spiegano in cosa consiste il progetto, i seminari nei diversi paesi europei che hanno aderito all’iniziativa.
Come può UrbanFluxes rendere le città più sostenibili?
Nelle città si registra un tasso di riscaldamento superiore al riscaldamento globale medio. Traffico, impianti di condizionamento, attività industriali, sono tutti fattori che tendono a far aumentare le emissioni di calore di carattere antropogenico. UrbanFluxes, attraverso una serie di centraline metereologiche, misura e registra una serie di dati climatici (velocità dell’aria, la direzione del vento, la temperatura e il tasso di umidità) che vengono analizzati e integrati con i dati satellitari che rilevano l’andamento della temperatura sulla superficie terrestre. “Per la prima volta, grazie anche ai dati satellitari, siamo in grado di stimare il bilancio energetico e la sua distribuzione nel tempo. Possiamo vedere, su scala locale, i posti con le concentrazioni più elevate di calore e le emissioni causate dalle attività umane” dichiara Nektarios Chrysoulakis, coordinatore del progetto UrbanFluxes e Fisico presso la Foundation for Research and Technology.
Uno strumento per la pianificazione urbana strategica
Negli ultimi anni sempre più spesso sentiamo parlare di “ondate di calore” e questo fenomeno avviene con maggior frequenza nelle zone del Sud Europa e nel Mediterraneo. La metodologia utilizzata nel progetto UrbanFluxes permetterà di avere una chiara distribuzione delle emissioni di calore su scala locale e in base ai dati sarà possibile intervenire con progetti mirati di ricostruzione bioclimatica delle città. Sarà possibile migliorare le condizioni termiche dei centri urbani e pianificare strategie di sviluppo urbano sostenibili, contribuendo non solo alla lotta contro i cambiamenti climatici, ma migliorare anche i servizi riguardo i problemi di salute dei cittadini conseguenti alle ondate di calore.