La separazione tra produttori e consumatori è sempre più netta ma c’è chi, rimboccandosi le maniche, propone idee risolutive. L’applicazione Adotta il Contadino nasce proprio per promuovere la riconciliazione tra chi produce e chi consuma.
Un tempo la comunicazione tra produttore e consumatore non solo era normale ma anche indispensabile.
Oggi, in un contesto sociale frenetico, sovraffollato e tecnologico l’attenzione per il cibo viene sempre meno. La produzione alimentare sposta gradualmente il proprio baricentro dalle campagne alle industrie. La conservazione dei cibi diviene un imperativo: conservanti chimici, surgelati, tecniche di pastorizzazione ed essiccazione, prendono prepotentemente la scena. Quello che ne risulta è un sistema alimentare compromesso, sbilanciato e per nulla salutare. Per far fronte alla crescente domanda di cibo in relazione ad una popolazione umana in esponenziale crescita la quantità prende il posto della qualità: allevamenti ed agricoltura intensivi sostituiscono gli armoniosi paesaggi rurali di un tempo.
Il nuovo sistema di produzione industriale degli alimenti oscura le modalità con le quali gli stessi alimenti vengono prodotti. La comodità, o se vogliamo la necessità, di consumare un pasto veloce e di fare la spesa nei grandi supermercati, prende il posto dell’interesse nei confronti della provenienza e delle tipologie di produzione relative al cibo che consumiamo. Il risultato inevitabile è che le interazioni tra chi produce e chi consuma vengono meno, ma fortunatamente, non tutti si danno per vinti.
Un gruppo di giovani della Valle di Comino (FR) ha ideato l’applicazione Adotta il Contadino il cui scopo è proprio quello di tentare la riconciliazione tra produttore e consumatore, tra la terra e la tavola.
Conosciamo meglio questo innovativo progetto attraverso le parole degli stessi ideatori:
Come nasce l’idea di sviluppare l’app e quindi il progetto “Adotta il contadino”?
L’app è il risultato dell’idea e dell’impegno di cinque ragazzi Emiliano, Alice, Susanna, Mirko e Barbara della Valle di Comino, dove è ancora possibile incontrare “piccoli agricoltori” che con passione e rispetto lavorano la terra; c’è sembrato necessario valorizzare e promuovere questa realtà, cosi abbiamo realizzato il primo e-commerce del contadino
Le tendenze, fino ad ora, hanno evidenziato una scissione sempre maggiore tra chi produce e chi consuma. Il vostro progetto in che modo favorirebbe un ritorno al confronto ed alla comunicazione tra le due parti?
Il nostro obbiettivo è stato quello di creare un contatto diretto e solidale tra produttore e consumatore.
Nel profilo di ciascuna azienda presente sulla nostra app si potrà, tramite foto e video seguire passo passo il ciclo produttivo e guardare nella schermata del cellulare il volto di chi ha prodotto il cibo che arriverà sulla sua tavola. Attraverso l’app i “piccoli agricoltori” possono promuovere la loro produzione offrendo tre tipologie di “cassette dei prodotti” (small, medium e large) e il consumatore adottando il contadino, riceverà mensilmente a casa propria o ritirando in azienda la cassetta scelta.
Nell’icona “visita”, inoltre, si può organizzare una visita in azienda e partecipare all’attività quotidiane dell’agricoltore.
Quali sono state le principali difficoltà incontrate lungo il percorso che ha portato al lancio dell’app?
Le principali difficoltà sono state forse due, la prima far conoscere il progetto e la seconda il costo. Noi non abbiamo finanziatori o associazioni che ci sostengono, il tutto è stato realizzato a spese di noi ragazzi con enormi difficoltà e di sicuro c’è ancora molto da fare.
Simone Valeri