Recuperato per il riciclo il 96% di ferro, rame e plastica che componevano il rotore e l’alternatore della turbina della centrale nucleare del Garigliano
L’economia circolare per il decommissioning nucleare è il tema dell’evento che si è svolto ieri, presso la centrale nucleare del Garigliano (Caserta), organizzato da Sogin in occasione della X edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR). L’obiettivo è raccontare come le attività di smantellamento degli impianti nucleari vengano progettate e realizzate anche per consentire il recupero e riciclo dei materiali prodotti.
L’evento è stato aperto dall’Amministratore Delegato di Sogin, Luca Desiata, che ha illustrato la strategia adottata per la riduzione dell’impatto ambientale del decommissioning nucleare, basata su tre direttrici: la minimizzazione del quantitativo di rifiuti radioattivi; la separazione, il riutilizzo e il riciclo dei materiali e l’attuazione di politiche di miglioramento delle performance ambientali.
Un esempio di questo approccio sostenibile è il recupero e riutilizzo dei materiali prodotti dallo smantellamento del rotore e dell’alternatore della turbina della centrale del Garigliano.
I lavori, conclusi lo scorso settembre, si sono articolati in più fasi. Dapprima il rotore, il cilindro di 105 tonnellate composto di ferro e rame, è stato estratto e sezionato con filo diamantato in due parti. Successivamente l’alternatore, composto da ferro, rame e plastica per un peso di 296 tonnellate, una volta effettuata la bonifica dall’amianto presente, è stato tagliato e rimosso.
Tutto il materiale prodotto dallo smantellamento del rotore e dell’alternatore, circa 400 tonnellate, verrà allontanato dal sito, dopo essere stato opportunamente controllato. Il 96% verrà trasferito in centri di recupero e di lavorazione, come le fonderie per i metalli, per essere reinserito nel ciclo produttivo. Tali trasporti si concluderanno entro l’anno.
Le attività descritte rientrano nei lavori avviati nel 2016 per lo smantellamento della turbina, il più grande componente del ciclo termico dell’impianto campano con un peso totale di 1.800 tonnellate. Un lavoro che rappresenta un importante avanzamento fisico nel decommissioning della centrale del Garigliano. I locali della turbina, una volta liberi, ospiteranno infatti la stazione trattamento dei materiali, necessaria per procedere all’apertura del vessel e al suo smantellamento.
“Sogin aderisce alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti – ha affermato Luca Desiata, Amministratore Delegato di Sogin – con l’obiettivo di valorizzare il suo impegno nel ridurre l’impatto ambientale dello smantellamento degli impianti nucleari. Questa attività è spesso associata, nell’immaginario collettivo, alla sola produzione di rifiuti radioattivi. Come nel caso della turbina del Garigliano, invece, gran parte del materiale smantellato viene recuperato e riciclato. Un modello di economia circolare – ha concluso Desiata – che stiamo integrando in modo strutturato e sistematico nella progettazione di tutti i lavori di decommissioning”.