Qualcuno di voi magari si sarà chiesto se in Tunisia si festeggia qualcosa di simile al Natale in questo periodo… la risposta è no! Dall’altra parte del Mediterraneo, il 25 dicembre è un qualsiasi giorno feriale.
Nonostante la vicinanza geografica, a differenza delle città italiane, Tunisi e gli altri principali centri tunisini non si colorano di luci e decorazioni natalizie e nelle strade non si respira l’atmosfera natalizia tanto diffusa qui.
La ragione di tutto ciò è ovviamente religiosa: il 98% della popolazione professa infatti la religione musulmana, mentre la minoranza cristiana si somma ad una più importante ebrea per andare a comporre il restante 2%. A Natale, i cristiani festeggiano la nascita di Gesù, la venuta del messia, il quale, per i musulmani non è che uno dei tanti profeti di cui si racconta nei testi sacri: così, LA festa per eccellenza in Italia e in tutti gli altri paesi di tradizione cristiana, nei paesi di maggioranza musulmana, semplicemente, non esiste. I pochi cittadini tunisini che vogliono festeggiare il Natale lo possono fare nelle mura domestiche, dove possono in parte riprodurre quelle tradizioni propriamente cattoliche che caratterizzano questa festività.
Per quanto le festività e le tradizioni non manchino nel paese maghrebino, invitiamo tutti coloro i quali volessero condividere parte dello spirito natalizio e dell’atmosfera che si respira da questa parte del mare, a fare una piccola donazione per portare avanti questo bellissimo progetto di cooperazione.
Non dimenticate che se farete un gesto generoso durante le feste natalizie riceverete una cartolina natalizia digitale che potrete condividere con i vostri amici!
CURIOSITÀ: il periodo senza dubbio più importante per i musulmani, come tutti saprete, è il Ramadan. Si tratta del mese in cui si mette in pratica uno dei 5 pilastri della religione, ovvero il digiuno. In questo periodo, calcolato ogni anno in base al calendario lunare, Maometto avrebbe ricevuto la rivelazione del Corano, precisamente nella “Notte del Destino”, la cui data è incerta. In questo mese, le attività lavorative continuano senza interruzione, nonostante la privazione di cibo e acqua. La festa vera e propria si svolge quindi a Ramadan concluso: si tratta della “festa di rottura del digiuno” e coincide con l’inizio di un nuovo mese lunare. Si tratta di un momento di enorme generosità e altruismo, caratterizzato dalla carità verso i più bisognosi.
Di Anna Filippucci