Nel 2017 Lavazza ha deciso di accogliere la sfida lanciata dalle Nazioni Unite nel perseguimento dei 17 Global Goal (SDGs) per lo sviluppo sostenibile. Il famoso brand di caffè, con sede a Torino, oltre a condurre un’approfondita analisi dei propri impatti sui diversi Obiettivi, ha voluto mettere in campo un programma di coinvolgimento dei propri stakeholders. Questo programma di coinvolgimento si è svolto durante tutto il 2018 e ha preso il nome di “Goal Zero”. Per Lavazza, in particolare, il Goal Zero è strategico per il raggiungimento di tutti gli altri 17 Goals e sta nella “comunicazione” dei Goals stessi.
Ne abbiamo parlato con Mario Cerutti, Chief Institutional Relations & Sustainability Officer di Lavazza.
Cerutti, qual è l’obiettivo del Goal Zero?
Da quando Lavazza ha aderito all’Agenda 2030, abbiamo moltiplicato le iniziative che rispondono a quello che chiamiamo il Goal Zero, che si prefigge di comunicare in senso più ampio lo sviluppo sostenibile, a tutti e in tutte le sue sfaccettature. In questi due anni abbiamo condotto un’approfondita analisi degli impatti delle attività di Lavazza sui 17 SDGs e in tutti in nostri programmi stiamo seguendo la matrice proposta dalle “Nazione Unite”.
Lavazza come mette in pratica il Goal Zero?
Questo impegno capillare è espresso pienamente nel nostro Bilancio di Sostenibilità 2018 che, infatti, abbiamo intitolato “A goal in every cup” e che è disponibile per tutti i nostri interlocutori, dai collaboratori a fornitori, dai partner locali e internazionali ai consumatori e a tutta la società civile. Inoltre Lavazza ha iniziato in questi giorni a distribuire a tutti i suoi 4.000 dipendenti nel mondo un volume, che si chiama “What are WE doing?”, domanda fatta a ognuno in relazione agli SDGs. A dicembre 2018 si è concluso il ciclo delle 17 newsletter mandate periodicamente a tutti i dipendenti Lavazza del mondo sui Global Goals della campagna “What are WE Doing?”. Ciascuna newsletter è stata dedicata ad un goal e, oltre alla descrizione dell’obiettivo, ha raccontato l’impegno di Lavazza e dei suoi dipendenti che hanno condiviso la propria storia personale di sostenibilità. A seguito di questa iniziativa Lavazza ha realizzato un volume che raccoglie le 17 newsletter e racconta l’anno 2018 per le persone del Gruppo Lavazza con almeno una storia di un dipendente per ogni Goal.
Infine, in occasione della Settimana Europea dello Sviluppo Sostenibile dal 4 di giugno e del Festival dello Sviluppo Sostenibile, l’azienda ha regalato a tutti i colleghi questo volume, che vuole essere di ispirazione al perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, chiamando ciascuno a fare la propria parte.
Avete anche progetti rivolti a un pubblico esterno all’azienda?
Certo. L’ultima campagna che abbiamo sviluppato e sostenuto si chiama “TOwards 2030” e ha coinvolto diversi street artists di tutto il mondo dando vita a un’iniziativa di arte urbana dedicata alla città di Torino. La campagna, all’insegna della comunicazione sostenibile, renderà la città, entro la fine del 2019, e dal centro alla periferia, un amplificatore dei 17+1 Goal delle Nazioni Unite, attraverso il linguaggio universale della street art. Gli artisti infatti stanno realizzando murales in tutto il capoluogo piemontese: Torino sta diventando a poco a poco un museo diffuso e a cielo aperto dedicato ai temi della sostenibilità e gli artisti stanno realizzando un murales per ciascun goal. Tra i muralese non poteva mancare naturalmente il goal zero e la sua realizzazione è stata affidata all’artista lituano Ernest Zacharevich (nella foto sopra).
di Maurizio Bongioanni