E’ sul concetto di cittadinanza e la valorizzazione dei piccoli gesti quotidiani, che sempre più si fonda la transizione verso una società più attenta alle istanze ambientali. In quest’ottica si inserisce il ciclo di incontri “San Salvario Eco-Sostenibile” organizzato da Associazione per un Mondo Nuovo nel quartiere di San Salvario a Torino.
Ne parliamo con Silvia Bergamo, Responsabile comunicazione e area info-culturale di Mondo Nuovo.
Quali sono i temi che toccherete nell’ambito di questa iniziativa?
«San Salvario Eco-Sostenibile è un progetto che nasce per sensibilizzare i cittadini a prestare attenzione all’impatto ambientale del proprio stile di vita. Per questo abbiamo pensato a un breve ciclo di seminari nel corso dei quali relatori esperti illustreranno, in modo molto concreto e diretto, come ciascuno di noi possa applicare nel proprio vissuto quotidiano buone prassi ecologiche nell’ambito del risparmio energetico, del modo di fare la spesa e della gestione dei rifiuti. Questi, rispettivamente, i tre temi che saranno affrontati per tre martedì sera, dal 10 al 24 novembre, alle ore 21.00 presso la sala dell’Oratorio San Luigi di via Ormea 4. L’ingresso a tutte le serate è libero e gratuito».
Come mai la scelta di un quartiere come San Salvario, con forte caratteristiche multietniche? Ha influenzato e influenza questa peculiarità il vostro lavoro di sensibilizzazione?
«Negli ultimi anni il quartiere di San Salvario ha saputo vivere la propria peculiarità multietnica sempre meno come un “problema da risolvere” e sempre più come una risorsa da valorizzare, una caratteristica che arricchisce il quartiere dal punto di vista culturale e sociale. E’ una zona in cui c’è animazione sociale, i cittadini e l’associazionismo locale esprimono il desiderio di vivere il quartiere e di partecipare ad attività collettive e di riflessione: ci è sembrato un contesto quanto mai adeguato e pronto ad accogliere un’iniziativa di questo tipo. Non a caso abbiamo lanciato il progetto con una proiezione cinematografica al Baretti, punto di riferimento della vita culturale del quartiere, così come abbiamo scelto di organizzare i seminari presso l’Oratorio San Luigi, che svolge un importante ruolo di integrazione fra le famiglie italiane e straniere della zona».
Tra le vostre attività anche l’impegno per una finanza etica, come si inserisce questo tipo di attività nel quadro delle vostre iniziative sulla sostenibilità?
«Quando si parla di consumo responsabile si pensa normalmente ai prodotti “di consumo” vero e proprio, ciò che mangiamo ed utilizziamo concretamente nella vita di tutti i giorni. Ma anche il nostro denaro, i nostri risparmi sono beni che possiamo impiegare in modo più o meno responsabile. Quando affidiamo i nostri risparmi a una banca o facciamo degli investimenti anche piccoli, li mettiamo a disposizione di qualcuno che utilizzerà il nostro denaro per qualche attività probabilmente remunerativa. Ci siamo mai chiesti come saranno impiegati? Non tutti i cittadini sanno che la maggior parte delle banche impiega normalmente ingenti cifre nel finanziare l’industria delle armi: non sono sicura che tutti i cittadini siano d’accordo all’idea che i propri soldi siano impiegati in questo modo. Esistono invece sempre più progetti di finanza etica, proposte concrete ed accessibili che consentono ai cittadini di impiegare i propri risparmi in attività non profit, gestite in piena trasparenza. Un esempio è la Banca Etica, una banca a tutti gli effetti con la quale si può aprire un normale conto corrente e svolgere le relative operazioni; i propri risparmi possono essere poi impiegati presso, per esempio, le cooperative di commercio equo e solidale, che anziché chiedere prestiti alle banche li chiedono ai propri soci, e li remunerano con un interesse. La finanza etica è una componente fondamentale per il funzionamento di un’economia sostenibile e solidale».
Il programma completo a questo link.