Sorgenti idriche per dissetarsi gratuitamente? Da oggi è in rete Watermap la mappa delle fontane dove poter fare un pieno di acqua potabile a Roma.
Uno strumento informativo stampato su carta riciclata per aiutare il cittadino a produrre meno rifuti di plastica e a ridurre quindi l’inquinamento ambientale. Dopo “L’acqua del Sindaco”, del primo cittadino veneziano Cacciari con una campagna che ha conquistato le pagine del New York Times, si attiva anche il centro Italia. Il progetto è patrocinato dal XIII Municipio del Comune di Roma, dalla Presidenza del Consiglio della Regione Lazio e dalla Provincia di Roma.
Il consumo di acque minerali in bottiglia è da tempo un tema controverso. E lo sanno bene le aziende produttrici che si stanno già muovendo per venire incontro a un consumatore consapevole e dall’animo verde.
Che le due acque siano per definizione giuridica e composizione decisamente differenti, è un tema che è stato ampiamente dibattuto e assodato.
Che l’acqua che sgorga dalle fontane, non abbia bisogno di un imballo, di utilizzare risorse per essere estratta, imbottigliata e trasportata (spesso a migliaia di chilometri dalla fonte dove sgorga) anche questo è ampiamente dibattuto e assodato.
Chiarito questo rimane da dire che Watermap rivolgendosi non solo ai propri cittadini, ma anche al gran numero di turisti che Roma accoglie ogni giorno, offre informazioni aggiuntive su musei, siti archeologici e attrazioni in più lingue, diventando veicolo di cultura e comunicazione ambientale al contempo.
La mappa verrà distribuita gratuitamente nei punti strategici del territorio interessato come aeroporti, stazioni, metropolitane, alberghi. La campagna non sottovaluta le nuove tecnologie: la guida sarà scaricabile direttamente dal web, disponibile su Google Maps e presto sotto forma di tool per iPhone. Inoltre online è possibile vedere il video e partecipare a una piccola ma attiva comunità su Facebook.
Il progetto vuole contribuire a ridurre l’inquinamento ambientale prodotto ogni giorno dal polietilene tereftalato (PET) utilizzato per imbottigliare le acque minerali, un commercio che solo in Italia genera più di 200mila tonnellate di plastica, sensibilizzando gli individui a utilizzare le risorse idriche che vengono offerte gratuitamente dall’amministrazione.