Dal 13 al 27 settembre l’Italia ospiterà la 2009 Baseball World Cup. Un grande evento sportivo si tinge di verde. Un green event che vede lo sport promuovere lo sviluppo sostenibile. Ne parliamo con Andrea Abodi, Direttore Generale del Comitato Organizzatore Italiano.
Ci parli dell’iniziativa.
Ai mondiali parteciperanno 22 nazionali e, nelle sue fasi principali, si giocherà in 20 città del nostro Paese. Il Comitato Organizzatore costituito in Italia ha voluto costruire un progetto integrato che uscisse dagli schemi tradizionali di un grande evento sportivo internazionale, affiancando alla componente sportiva cinque progetti speciali dedicati alla diplomazia, all’arte, alla tipicità dei territori in chiave agroalimentare ed enogastronomica, alla cinematografia e, naturalmente, all’ambiente. Da questa piattaforma multitematica contiamo di offrire originali spunti per avvicinare al baseball e al Mondiale un’ampia fascia di pubblico che vada ben oltre i già numerosi appassionati di questa disciplina sportiva.
Che cos’è un “Green Event”?
Un “Green Event” è un format che implica un’assunzione di responsabilità in ambito ambientale da parte degli organizzatori dell’evento stesso. Un “evento verde” rappresenta la scelta di caratterizzare in chiave ecocompatibile una manifestazione, determina la caratterizzazione in tal senso della comunicazione e dell’informazione. L’articolazione delle buone pratiche ambientali adottate e la loro “testimonianza” attraverso le varie forme che la promozione dell’evento offre, determinano l’efficacia dell’iniziativa. In quest’ottica noi ci siamo impegnati a fare del Mondiale di Baseball 2009 un evento fortemente impegnato in chiave ambientale, a partire dagli aspetti apparentemente marginali dell’estetica: siamo il primo evento sportivo internazionale ad aver inserito “Green Event” nel suo logo. E non ci siamo fermati lì. Passando alla pratica, saremo i primi anche ad avere la certificazione ISO 14001/2004.
Perché fare dei mondiali di baseball un green event?
Perché riteniamo che lo sport in generale possa e debba impegnarsi sempre di più sul tema della tutela dell’ambiente, per la capacità e la forza con la quale questo mondo può inviare messaggi educativi. I grandi eventi sportivi in questo senso rappresentano un’ulteriore occasione che associ gli aspetti comunicazionali con le attuazioni pratiche in chiave organizzativa. Per questo abbiamo deciso di impegnarci affinché nelle 21 sedi del Comitato Organizzatore Italia e dei Comitati Locali, così come nei 20 impianti che ospiteranno il Mondiale si utilizzi il più possibile materiale riciclato, si raccolgano i rifiuti in modo differenziato, si consumi energia prodotta da fonti rinnovabili. A questo assoceremo anche iniziative sulla mobilità sostenibile per arrivare negli impianti di baseball e sul contenimento dei consumi energetici regalando simbolicamente una lampadina a basso consumo a tutti gli spettatori che entreranno negli stadi che ospiteranno i Mondiali. Insomma, si tratta di uno sforzo significativo in chiave organizzativa che avrà un’adeguata proiezione anche di carattere giornalistico al quale contribuiranno in modo decisivo gli assessorati all’ambiente degli enti locali delle città coinvolte.
Può lo sport renderci più ecologici comunicando buone pratiche ambientali?
La risposta è scontata, ovvero si. Ma l’impegno deve essere costante e diffuso, deve essere sistematico e sistemico. Deve assumere un carattere istituzionale. A partire dal CONI e dalle 45 Federazioni sportive nazionali, potrebbe iniziare una imponente e coordinata attività fatta anche di piccole scelte e di piccole attenzioni in chiave ambientale che andrebbe declinata negli uffici e negli impianti sportivi, finalizzata da un lato a migliorare progressivamente il bilancio ambientale di questo mondo. Si pensi che in Italia ci sono circa 150.000 impianti sui quali intervenire. E che ne direste di considerare i milioni di praticanti sportivi e le loro famiglie un obiettivo in chiave educativa e comportamentale per dare efficacia allo sviluppo della sensibilità ambientale nel nostro Paese? Gli spunti non mancano e con i Mondiali di Baseball vogliamo iniziare a fare la nostra parte.