di Alessio Sciurpa
Cinquanta anni nel futuro, un anziano archivista che vive da solo nel devastato mondo del 2055, guardando vecchi filmati a partire dal 2008 si chiede: perché non abbiamo fermato i cambiamenti climatici quando potevamo?
Alla vigilia della prima cinematografica mondiale in Inghilterra di “The Age of stupid” e dopo la presentazione londinese del 15 Marzo scorso, tenutasi in un tendone completamente alimentato ad energia solare, non potevano non dedicare qualche riga a quello che si appresta a delinearsi come il miglior prodotto cinematografico a carattere ecologico di tutti i tempi, almeno nelle attese, destinato ad eguagliare e superare il successo di “An Inconvenient truth” che valse il premio nobel per la pace nel 2007 ad Al Gore.
Gli ingredienti ci sono tutti, il genere in bilico tra la fantascienza, il documentaristico e l’animazione, la narrazione che tocca l’esperienzialità quotidiana attraverso le storie di sei personaggi, le cui vite sono influenzate nel bene e nel male dal riscaldamento climatico, il narratore Pete Postlethwaite (“I duellanti” di Ridley Scott, “Amleto” di Franco Zeffirelli, “L’ultimo dei Mohicani”, “Alien”, “Nel nome del Padre”, “I soliti sospetti”, “Amistad” di Steven Spielberg) che interpreta l’anziano archivista, attraverso i cui occhi e dietro una tecnologica interfaccia assistiamo all’esaltazione della stupidità umana.
Il film ci racconta anche altre tre storie interessanti:
– Il basso impatto della produzione: stando alle cifre ufficiali, in tre anni i 105 membri della crew hanno emesso 94,270 kg di anidride carbonica, pari all’impronta ecologica di 8 cittadini britannici in 1 anno.
– quella della realizzazione del film attraverso il “crowdfunding”, il modello di fund raising collettivo che consiste nella raccolta di denaro tra un pubblico di sostenitori per il sostegno di importanti iniziative. Il budget di 450.000 sterline del film è stato raccolto vendendo “azioni” del film a 250 investitori e ai 105 membri del team di produzione.
– La “NOT STUPID” campaign, che dovrebbe partire dopo l’uscita del film e di cui avremo sicuramente modo di parlare.
Stay tuned.
Ma non ho capito… sto film in Italia c’è oppure è solo nel Regno Unito?
I diritti per la distribuzione in italia non sono ancora stati acquistati da nessuno.
Incredibile! SOLO IN ITALIA SUCCEDONO QUESTE COSE! Teniamo la massa ignorante,così continua a votarci!!!!!!!!!
Mi sembra di aver letto che la KKQ abbia acquisito i diritti,speriamo divederlo quanto prima nelle sale
se verrà selezionato al milano film festival verrà sicuramente proiettato e ridistribuito..
lo dico perkè c lavoro
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