Da gennaio a fine aprile, l’European Fund for the Balkans ha promosso una campagna di comunicazione dal titolo “Balkans United for Clean Air”. Un’azione congiunta volta alla sensibilizzazione sulla qualità dell’aria nella regione dei Balcani occidentali nata da una chiara necessità. Infatti, l’area balcanica è una delle più inquinate di tutta Europa e i dati lo dimostrano. Gli elevati valori di particelle inquinanti presenti nell’aria si traducono in malattie, precarietà e decessi prematuri.
Nel 2016, secondo il report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 13.500 persone sono morte a causa dell’esposizione in un’ambiente insalubre. Il Centro Comune di Ricerca della Commissione europea evidenzia che l’inquinamento dell’aria nella regione balcanica riduce le aspettative di vita di 0,4-1,3 anni in media. Oltre ai costi sanitari, si considerano ovviamente anche quelli economici.
“Balkans United for Clean Air” è una campagna che ha creato un network di più di 520 organizzazioni, composte da organi pubblici e privati. Esperti, istituzioni, comuni cittadini. L’obiettivo, come riportato sul sito dell’EFB, è quello di sensibilizzare sul problema ma anche sulle capacità: i Balcani occidentali dimostrano così di avere potenziale, conoscenze e spirito di solidarietà verso una missione comune. Aspetti non scontati in un territorio storicamente tormentato da dissidi.
Gli strumenti adottati per stimolare l’attenzione sul tema sono stati diffusi sui canali social dell’European Fund for the Balkans e dai partner al progetto. Infografiche, podcast di approfondimento, video e incontri virtuali. Materiale tradotto e diffuso come emblema di una cooperazione congiunta e, in particolare, della forza della comunicazione ambientale. Con questo progetto, i dati preoccupanti sulla qualità dell’aria nei Balcani occidentali si affiancano a quelli dell’ampio pubblico raggiunto da una campagna di sensibilizzazione condivisa e capillare.