Il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici ha recentemente indetto un concorso dedicato alla comunicazione ambientale, rivolto a tutti coloro che per lavoro o per diletto diffondono il tema dei cambiamenti climatici.
Abbiamo invitato Alessandra Mazzai, ufficio comunicazione del CMCC, ai microfoni di Envi.news per raccontarci come è organizzato il concorso. Ma innanzitutto, cos’è il CMCC e di cosa si occupa?
Il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici è un centro di ricerca sui cambiamenti climatici a tutto tondo, a partire dall’area mediterranea ma che spazia a livello globale. Le varie sedi in Italia lavorano in partnership con le università locali, e ciascuna si focalizza su un aspetto differente dei cambiamenti climatici, creando così un vero e proprio network. A Venezia, dove lavoro io, il focus è sugli aspetti economici. Ci sono poi oceanografi, modellisti,… per un totale di circa 150 ricercatori.
Il centro si occupa di ricerca sui cambiamenti climatici. A livello di comunicazione, ci impegniamo a far conoscere i risultati delle nostre ricerche a un pubblico ampio, alimentando così l’interesse anche dei non esperti, perché questi temi riguardano tutti.
In queste settimane, il Centro ha lanciato un concorso relativo alla comunicazione dei cambiamenti climatici, intitolato a Rebecca Ballestra. Perchè avete deciso di ricordare la sua figura?
Rebecca Ballestra era un’artista, scomparsa ad agosto 2020. Abbiamo collaborato con lei in un festival da lei ideato e curato, Festival for the Earth, che ha avuto lo scopo di indicare nuove soluzioni di sostenibilità a vari livelli, dall’arte alla scienza. Personalmente, ho avuto il piacere di conoscerla. Era una persona eccezionale e lascia dietro di sè una scia di collaboratori che ora vogliono creare rete e coltivare la sua eredità di pensiero. Per questo abbiamo scelto di dedicare questo premio a lei.
La scadenza per le candidature è il 30 giugno, ma chi può candidarsi?
Il concorso è aperto agli artisti ma non solo: qualunque comunicatore può presentare la propria candidatura. Non abbiamo specificato i diversi linguaggi accettati per non rischiare di tralasciare nessuna forma di comunicazione che possa aiutare a creare conoscenza e consapevolezza sul tema dei cambiamenti climatici. Chi ha un progetto di comunicazione, un’opera, una canzone, una fotografia, un libro, può applicare e concorrere. Rebecca voleva creare una piattaforma di condivisione di conoscenze che potesse portare un cambiamento positivo: questo è quello che cerchiamo di fare, perché tutte le opere saranno caricate sul sito del premio e da lì promosse.
Oltre a sensibilizzare sul tema, il premio ha quindi l’obiettivo di stimolare in ognuno di noi il desiderio di diventare un comunicatore della sostenibilità ambientale? La comunicazione è alla portata di tutti?
Esatto, quando parlo con i ricercatori chiedo sempre loro di raccontarmi il loro progetto come se dovessero spiegarlo a qualcuno che non ha conoscenze pregresse sul tema. Questo è fondamentale, perché chiunque può aiutare a veicolare messaggi importanti e diffonderli al proprio network. Il ruolo di ciascuno di noi come comunicatore è cruciale, il nostro comportamento infatti influenza chi ci sta intorno, dallo scrivere un libro, al creare un’opera, al raccontare una ricerca.
Grazie ad Alessandra per la disponibilità e l’attenzione che pone quotidianamente alla comunicazione ambientale. L’invito è per tutti dunque, le candidature sono aperte fino al 30 giugno. È un tema complesso, ma ci riguarda tutti da vicino.