Circonomia ci ha dato la possibilità di approfondire il tema della filiera di riciclo dell’alluminio con Stefano Stellini, responsabile delle relazioni esterne di CIAL. Dal 1997, il consorzio senza fini di lucro è deputato alla valorizzazione e promozione della filiera della raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio in Italia. Nelle sue parole, una visione del futuro che è quantomai presente, grazie anche alle proprietà di un materiale eterno pieno di risorse.
Dott. Stellini, l’alluminio rappresenta un alleato cruciale per l’economia circolare, non è vero?
Il concetto di economia circolare è intrinseco nella natura stessa dell’alluminio. Potremmo dire che la filiera dell’alluminio è un vero e proprio precursore dell’economia circolare grazie al modello “metal to metal loop” che da sempre caratterizza l’impiego di questo materiale. Basti pensare che il 75% dell’alluminio da sempre prodotto è tuttora in circolo. È un materiale durevole, permanente, che possiamo definire il “material sharing” per eccellenza: è come se venisse momentaneamente impiegato in un bene per poi diventare qualcosa di nuovo, in svariate applicazioni, e così infinite volte conservando sempre le proprie caratteristiche originarie.
Il 100% dell’alluminio prodotto in Italia proviene dal riciclo, impiegando solo il 5% dell’energia necessaria a produrre il metallo primario. Ciò rende il nostro Paese uno dei leader mondiali dell’industria metallurgica sia in termini quantitativi sia qualitativamente sostenibili. Ricordiamo infatti che per ogni tonnellata di alluminio riciclato si risparmiano 9 tonnellate di CO2.
Con riferimento al settore del packaging in alluminio – lattine per bevande, scatolette, vaschette, foglio sottile, bombolette, tubetti, tappi e chiusure – si supera il concetto “usa e getta” e si afferma sempre più quello “usa e ricicla”. Così come la definizione “monouso” genericamente associata agli imballaggi non si addice a quelli in alluminio, per natura, sempre disponibile per un “uso infinito”.
Un circolo virtuoso, senza dubbio. Ma come la comunicazione ambientale può aiutare il processo di conversione ad un’economia veramente circolare?
Abbiamo recentemente rinnovato la nostra immagine e quella della filiera del packaging in alluminio per promuovere e favorire una maggior consapevolezza e responsabilità da parte di tutti gli attori attivi e coinvolti in questo importante processo ispirato ai principi di una moderna economia circolare.
Nasce, quindi, Responsabilità circolare, la nuova firma che da oggi accompagna e rafforza la missione e la visione di CIAL. A lanciare il nuovo posizionamento strategico è la campagna “Naturalmente Green” pianificata per tutto il 2021 sui principali media e canali digitali nazionali e sui profili social di CIAL.
La campagna mette al centro e sottolinea i tratti distintivi – unici, naturali e positivi – che accomunano le persone e il materiale e fanno della loro interazione la chiave del successo del “Naturalmente Green”: sviluppata in forma di multi-soggetto, si basa sul coinvolgimento di persone autentiche, precisamente 7 persone più un gatto, selezionate per essere rappresentative di età, etnie, stili trasversali e universali.
Debutta, inoltre, naturale sintesi visiva del pensiero strategico e creativo, il nuovo logo al 100% responsabile che, partendo dal simbolo chimico dell’alluminio nella tavola degli elementi (al13), affianca e attribuisce agli stessi imballaggi in alluminio quell’assunzione di responsabilità che sempre più, nella strategia di CIAL, vuole essere minimo comune denominatore di tutti gli attori della filiera: istituzioni, produttori, utilizzatori, operatori della raccolta differenziata, cittadini.
“La campagna di comunicazione CIAL”, conclude il dott. Stellini, “vuole essere un contributo reale e concreto al processo di transizione ecologica del nostro paese e che deve esprimersi nella vita di tutti i giorni.”