la Redazione
Pochi giorni al convegno “L’isola che non c’è: esperienze di comunicazione per il riciclo” organizzato da AICA all’ Università degli Studi di Torino. Il tutto si aprirà con le testimonianze sulle esperienze di comunicazione ambientale raccontate da Agata Fortunato della Provincia di Torino (“Beato chi la fa!”), di Gennaro Galdo del Cial (Cial riciclamatore, chi riduce vince) e con l’intervento di Egidio Dansero e Dario Padovan (professori dell’ Università di Torino) che racconteranno la loro collaborazione nel progetto Torino smile.
Sarà invece Francesco Favaro, studente universitario in Marketing e Comunicazione di Ca’ Foscari, ad introdurre la tavola rotonda “Dal contatto diretto ai social network”. Favaro concentrerà il suo discorso sul ruolo della comunicazione in rete e dei social. In un suo articolo pubblicato ieri sul blog Weekly marketing quote si legge: “Partendo da questa riflessione, si può affermare che la scelta aziendale di rimanere fuori dai social network, spesso frutto di paure infondate e scarsa conoscenza dei mezzi, non è la soluzione migliore. Che voi ci siate o meno, in rete si parlerà comunque di voi (pubblicamente). Detto questo, bisogna evitare operazioni di entrata superficiali o improvvisate. La comunicazione online deve essere allineata a quella già esistente offline (come sempre: coerenza).”
Il discorso di Favaro sarà lo spunto per la discussione successiva tra: Roberto Cavallo di ERICA, Gaetano Capizzi di Cinemambiente, Osvaldo Boggione e Simona Scarzello del Comune di Dogliani, Alberto Rizzo del Comune di Bra, Roberto Bergandi di AMIAT e Pier Andrea Moiso di Triciclo.
Favaro riuscirà a sfatare il mito secondo cui i social network e il web non sono solo per i giovani, ma per chiunque?