PET, LDPE, HDPE sono solo alcune delle tipologie di plastica utilizzate. Infatti, quando parliamo di plastica non ci riferiamo ad un unico e singolo materiale. Eppure contribuire al corretto riciclo della plastica è semplice; è l’attitudine al riciclo che va incoraggiata. Are You R nasce a sostegno di questa necessità.
Con Erica Canaia, portavoce di Are You R, abbiamo riflettuto su uno scenario estremo per comprendere la missione di questo progetto tutto Made in Italy: e se la plastica sparisse? Come mostra questo toccante video, ciò presupporrebbe uno sconvolgimento di usi, costumi e abitudini che coinvolgerebbe più generazioni, ma che non garantirebbe il raggiungimento di una situazione finale ideale. Perché? Perché la plastica è ovunque e, in certi casi, insostituibile.
Tale prospettiva presenta il riciclo della plastica come l’alternativa più appropriata per la gestione di questo materiale. Ed è qui che entra in gioco il progetto tutto social di Are You R con 6 pagine Facebook in 6 lingue diverse, un blog e un canale YouTube. La sua missione? Sensibilizzare i cittadini europei all’importanza del riciclo della plastica e al suo potenziale di risorsa circolare.
Are You R nasce nel gennaio 2018 parallelamente all’inizio di un “accanimento massiccio dei media nei confronti della plastica” e di un martellamento continuo di fake news sul tema, “a cui non si poteva replicare”, spiega Erica. La crociata contro questo materiale è stata alimentata da immagini molto forti—certo—della flora e fauna sofferenti sotto la pressione di questa invasione. Ciò ha stigmatizzato la plastica, radicalizzandone le soluzioni con il rischio di inibire l’azione. Eppure la plastica è “come qualsiasi altro materiale”, nota Erica: quando viene gettato con incuria, inquina. Un rimedio c’è: incoraggiare l’attitudine al riciclo dei consumatori.
La chiave di volta che sostiene Are You R in questa missione è un approccio comunicativo positivo, esplicativo e risolutivo al riciclo della plastica che stimola l’azione e l’inventiva del singolo.
In che modo? Offrendo prospettive abbordabili su come imparare a gestire la plastica da casa; rendendo il consumatore in grado di capire quando, durante i suoi acquisti, un’etichettatura, ad esempio, è ingannevole; mettendo in luce la vasta gamma di applicazioni—dalla moda, all’arte—in cui la plastica riciclata può essere riutilizzata; mostrando come il riciclo possa beneficiare non solo l’ambiente ma anche molte comunità in tutto il mondo—la cosiddetta social plastic (plastica sociale). Inoltre, Are You R si impegna a svelare “un mondo di produttori, riciclatori, riutilizzatori di materie plastiche riciclate di cui uno non ne è a conoscenza”, umanizzando il settore. Così facendo, il progetto integra ad “un’informazione di livello politico, un’informazione a misura di consumatore”, continua Erica.
A proposito della Settimana Europea della Riduzione dei Rifiuti (SERR) in corso, la portavoce di Are You R suggerisce che “ridurre i rifiuti significa separare, selezionare, fare la nostra parte in modo corretto a casa”: piccoli accorgimenti quali dividere il vasetto di yogurt in plastica dal coperchio in alluminio – “di modo da facilitare il lavoro dei selettori ottici che riconoscono la tipologia di plastica, selezionandola,” e/o altro residuo, scartandolo; oppure scegliere prodotti il cui imballaggio non sia “mega inchiostrato”—caratteristica che tende a renderli “più difficilmente riciclabili”, spiega Erica—fanno la differenza. “Poi” continua “il resto c’è e funziona; bisogna avere fiducia del fatto che ci sia e funzioni.”
“Non serve che la plastica sparisca. Se tutti la riciclassero, non sarebbe un problema. C’è gente che ogni giorno lotta per questo”, così si conclude il video di Are You R menzionato in apertura. Ed è con semplicità, dedizione e ottimismo che questa iniziativa incoraggia l’attitudine al riciclo di ognuno, in un moto di solidarietà verso l’ambiente e verso chi ha fatto del riciclo della plastica il suo lavoro.