di Francesca Arru
Credono che le uova nascano negli scaffali dei supermercati. Pensano che la lana sia quella calda e variopinta di sciarpe e maglioni invernali. Riconoscono solo il sapore forte di un succo di frutta colorato, ma senza frutti. Si tratta di alieni in esplorazione sulla nostra Terra? No, sono bambini. Piccoli esploratori della campagna, un mondo affascinante ma sempre più lontano dalla loro vita quotidiana.
Questi bambini e ragazzi sono i protagonisti del divertente libro “Extraterrestri in campagna. Quando insegnanti e ragazzi sbarcano in fattoria didattica”, in cui gli autori Fabrizio Bertolino, Annamaria Piccinelli e Anna Perazzone raccontano dieci anni di attività educativa nelle Fattorie Didattiche, analizzando con leggerezza e ironia le reazioni dei piccoli visitatori e dei loro accompagnatori in questi insoliti contesti formativi. Il lettore viene accompagnato così in un viaggio nel mondo rurale, alla scoperta di suoni, profumi e colori che, agli occhi dei bambini e dei ragazzi, appaiono nuovi e disarmanti: lontani dal loro habitat, dagli stereotipi di cui sono infarciti libri, videogiochi e cartoni animati, i giovani “extraterrestri” vivono momenti di smarrimento e disagio, impacciati nel movimento e nel pensiero.
Un libro per certi aspetti ironico, che vuol essere un diario, uno studio, una denuncia, un appello. In Italia infatti le Fattorie Didattiche si sono sviluppate in ritardo rispetto ad altri paesi europei eppure, dalla fine degli anni ’90. Oggi però rappresentano un fenomeno in costante crescita (2100 aziende nel 2011 – Fonte Alimos). Contesti educativi nuovi che, secondo gli autori di “Extraterrestri in campagna” , hanno enormi potenzialità ancora da cogliere pienamente: «Nelle Fattorie Didattiche è possibile far vivere ai nostri ragazzi una realtà “a tutto tondo”, grazie ad una reale collaborazione fra insegnanti e operatori di questi ambienti educativi. Un equilibrio difficile da ottenere, ma che in genere porta a risultati stupefacenti sia in termini di apprendimento che di consapevolezza. Nel nostro libro raccontiamo il mondo della Fattoria Didattica, ambiente rurale dove si spiegano tutti i passaggi di ciò che arriva sul mercato e che i bambini consumano: da dove deriva il prodotto, come si trasforma e da parte di chi, spaziando dal settore alimentare a quello manifatturiero (a seconda della specializzazione dell’azienda). Altro tratto comune è il coinvolgimento degli ospiti in attività laboratoriali come seminare, mungere, vendemmiare, cucinare, assaggiare e così via».
Uno strumento leggero ma dagli interessanti retroscena sociologici, utile agli insegnanti che si vedranno dipinti in un contesto educativo insolito, ma anche un prezioso manuale per i genitori che possono identificarvi i propri figli e comprendere concretamente il valore dell’educazione ambientale per questi “alieni” che un giorno, grazie a queste esperienze multisensoriali, potranno popolare consapevolmente il loro pianeta.
Ma siamo ancora in tempo a colmare le “lacune” delle nuove generazioni riguardo all’ambiente che riceveranno in eredità? I tre autori di “Extraterrestri in campagna” non hanno dubbi al riguardo: «Le loro lacune sono purtroppo le nostre, ma i segnali di cambiamento ci sono: fattorie didattiche, agriasili, agrinido…l’esperienza dell’ambiente rurale può essere in effetti particolarmente preziosa per le nuove generazioni. La scuola può cogliere la straordinaria opportunità di mettere in relazione le varie conoscenze formando i ragazzi non semplicemente alla ecologia, ma in modo ecologico».