La comunicazione e la promozione dei valori materiali e immateriali della Dieta Mediterranea all’estero rappresentano un’opportunità economica e turistica per l’Italia.
Recentemente, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, aprendo l’incontro “Dieta Mediterranea strumento di diplomazia”, svoltosi presso la Cappella Palatina della Reggia di Caserta, ha rilanciato l’importanza comunicativa, informativa e per la promozione dell’export all’estero che sussiste attorno alla Dieta Mediterranea. L’evento è stato organizzato dal Ministero degli Affari Esteri, in collaborazione con FAO, il CIHEAM di Bari e il Comune di Caserta.
L’importante incontro è stato estremamente utile per dare vita ad un confronto con le varie realtà associative, con gli imprenditori della filiera agroalimentare, gli enti territoriali e i protagonisti della società civile sulla diplomazia alimentare attualmente condotta dall’Italia, partendo dai principi e dai valori di cultura e sostenibilità della Dieta Mediterranea.
Al centro dei lavori, la sicurezza alimentare e le filiere agroalimentari sostenibili, evidenziando gli esempi e le buone pratiche sviluppate in molti città e territori, anche grazie alla visione delle imprenditrici e degli imprenditori più innovativi della filiera italiana. Riuscire a sviluppare un modello di comunicazione e promozione all’estero dei valori mediterranei risulta considerevolmente importante per le imprese agroalimentari e per i territori legati al food di qualità. La Dieta Mediterranea, radicata nell’identità della regione Mediterranea, rappresenta uno strumento importante e concreto per l’implementazione degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’ONU, agendo come potente guida verso i Sistemi Alimentari Sostenibili.
La Dieta Mediterranea si basa sulla stagionalità, sui prodotti tipici e locali e sulla convivialità tra gli attori della catena alimentare. Un sistema di alimentazione che consente di stabilire e rafforzare legami diretti e virtuosi tra produzione e consumo. Durante i lavori è stato presentato anche il modello di Pollica, capitale emblematica della Dieta Mediterranea riconosciuta dall’Unesco. Qui già 60mila anni fa si parlava di verdure, di semi, di carne e di pesce. Un patrimonio di storie, culture, colture e tradizioni che rende esclusivo il Cilento, collegando al mare delle coste cilentane la forza di una tradizione agricola importantissima. Intervenendo ai lavori di Caserta, il sindaco di Pollica, Stefano Pisani, ha ribadito:
“Abbiamo compreso che l’innovazione non è distante alla Dieta Mediterranea ma è quello che serve per traghettare tale modello nel futuro. Proprio a Pollica abbiamo un campus con il Future Food Institute e la Fao per formare le giovani generazioni a comunicare e rilanciare il patrimonio Mediterraneo, un luogo in cui la FAO forma i cittadini del mondo sui temi dell’alimentazione e della Dieta Mediterranea, facendo conoscere al mondo l’importanza di tale modello”.
D’altronde, nel 2021, con l’accelerazione del commercio internazionale dopo la frenata imposta dall’emergenza sanitaria globale, le vendite all’estero del cibo di qualità italiano hanno raggiunto il massimo storico di 52 miliardi di euro. Questo dato dimostra alcune certezze commerciali da non sottovalutare: la vitalità e la resilienza del nostro sistema agroalimentare, che è stato pienamente in grado di intercettare tutti i segnali della ripresa e, soprattutto, quanto il Made in Italy sia una carta vincente sui mercati internazionali, se opportunamente comunicato e riconosciuto.
D’altra parte, dalle analisi degli export manager emerge un forte consenso sulle azioni intraprese dalla diplomazia alimentare italiana, insieme alla volontà e all’impegno a sostenere la proiezione e la corretta presentazione internazionale del comparto agroalimentare, che rappresenta oltre il 20% dell’attuale PIL nazionale.