Collabfor.it: uno strumento imprenditoriale innovativo per occuparsi (e parlare) di ambiente

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Antonio Nenna e Ferdinando Bonsegna sono i due ideatori della piattaforma Collabfor.it. Nata nel 2020 come primo coworking online in Italia, oggi potremmo definirla come “un vero e proprio caffè letterario virtuale degli anni moderni”.

L’obiettivo principale di Collabfor.it è quello di supportare imprenditori, professionisti, tecnici, associazioni, studenti e attivisti che vogliono realizzare progetti ad impatto sociale e/o ambientale, attuali o in divenire, attraverso attività di formazione (con un fulcro anche sulla comunicazione della sostenibilità) e di consulenza.

Come si accede a Collabfor.it?

Dopo che una persona ha effettuato l’accesso sul nostro server Discord (piattaforma sulla quale è presente l’infrastruttura), viene contattata dallo staff per capire di cosa si occupa e se il progetto o l’iniziativa che ha in mente rientra nella sfera dell’impatto sociale e/o ambientale.

A questo punto l’iscritto può già fruire di molti contenuti (più del 50%) gratuitamente, mentre altri servizi legati alla formazione o alla consulenza (gestita dai fondatori, dai partner o dai mentor) possono sono erogati a pagamento.

Come si valuta se un progetto può avere un impatto sociale e/o ambientale positivo?

I parametri che prendiamo in considerazione sono diversi e vengono valutati in base al caso specifico preso in esame, partendo però sempre dall’analisi del mercato, dei consumatori e dall’impatto positivo che può avere.

In particolare, relativamente a quest’ultimo punto, viene considerato l’effetto sociale e/o ambientale che il progetto è in grado di produrre sul lungo termine, guidando il team nella direzione più adeguata anche dal punto di vista tecnico – soprattutto per evitare di farlo cadere nella pratica del greenwashing!

Durante la vostra esperienza avete notato bias cognitivi ricorrenti quando si parla di sostenibilità?

Certamente, sì. Quando si parla di sostenibilità è molto facile scatenare diversi bias cognitivi, in particolare:

  • Status Quo Bias – non si vuole cambiare la propria situazione attuale per provare altre opzioni possibili: se una persona è abituata all’automobile a benzina, la preferirà ad una elettrica anche dopo averne compreso superficialmente i vantaggi.
  • Mere Exposure Effect– per aiutare una persona a prendere in considerazione un certo tema è necessario che sia sottoposta quante più volte possibile all’argomento (e da più fonti diverse): per far cambiare idea ad una persona sul motore elettrico rispetto a quello diesel, è necessario che media, influencer ed esperti differenti ne parlino positivamente.
  • Confirmation Bias – se si è convinti di un’idea, si cercheranno e selezioneranno continuamente prove a suo favore: se si pensa che il motore termico sia nettamente migliore di quello elettrico, per dimostrare il contrario sarà necessario sottoporsi volontariamente anche alle fonti che dimostrano il contrario.
  • Sunk-Cost Effect – è la tendenza a difendere un comportamento, un’idea o un progetto se si sono già investiti soldi, tempo o energie su di esso: se sono stati fatti dei sacrifici economici e di tempo per comprare una macchina a benzina, pur di difendere questo acquisto si continuerà a sostenere che le macchine elettriche sono inefficienti.

Il motivo principale per cui questi bias si presentano alla porta è che bisogna tenere presente che la mente umana cerca di essere sempre in “modalità risparmio energetico”. Tuttavia, se vengono tenuti in considerazione nella comunicazione della sostenibilità, si può riuscire a cavalcare l’onda della natura umana e della normale elaborazione dei dati da parte del cervello.

Come può Collabfor.it essere un mezzo per favorire la comunicazione ambientale?

Innanzitutto, i membri della community sono una fonte di ispirazione inesauribile: essendo tutti orientati verso la sostenibilità e l’impatto sociale, chi entra nel nostro ecosistema può veramente apprendere come comunicare questi temi parlando al proprio target specifico. Le sessioni di formazione e di consulenza sono poi essenziali per supportare i membri nell’utilizzo delle strategie più adatte al loro progetto.

Anche lo stile comunicativo di Collabfor.it può essere utile nell’apprendimento: chiaro, trasparente, senza voli pindarici e soprattutto senza l’utilizzo della paura. Troppa negatività spaventa e allontana i consumatori, mentre attraverso un taglio più speranzoso capiscono che possono ancora fare la differenza attraverso le loro azioni e si interessano a comprendere meglio i vantaggi di prodotti e servizi sostenibili, abbracciando gradualmente uno stile di vita ad impatto positivo.

Un’ulteriore contromisura comunicativa che mettiamo in atto quando parliamo di sostenibilità è essere informali, permettendo anche a chi non conosce nulla dell’argomento di avvicinarsi e di fidarsi di noi. Ad esempio, durante gli ultimi due anni abbiamo organizzato assieme ad altri professionisti ed imprenditori un’iniziativa chiamata #GuerrillaPosting su LinkedIn, che aveva l’obiettivo di inondare la piattaforma di migliaia di post in cui si parlava di temi inerenti alla sostenibilità.

Ebbene, grazie a questa esperienza abbiamo osservato come il messaggio, ancora prima dei dati e delle statistiche, debba essere cristallino per chi lo legge per essere capito e condiviso, generando un impatto positivo ancora maggiore.