di Emanuele Biestro
E’ partita la VI edizione del Premio Ambientalista dell’anno 2012, organizzato da Legambiente e dedicato a Luisa Minazzi, la coraggiosa attivista di Casale Monferrato che ha lottato in difesa dei diritti delle persone esposte all’eternit nella cittadina piemontese scomparsa nel 2010. I candidati sono sette personalità del mondo ambientale e un movimento che hanno dedicato e continuano a dedicare gran parte del loro tempo alla difesa dell’ambiente e alla diffusione di una cultura ambientale.
E’ con vero piacere che scopriamo che il nostro amico Gaetano Capizzi, direttore di Cinemambiente, importantissimo festival cinematografico a carattere ambientalista, è candidato per questo importante riconoscimento. Siamo riusciti a fargli qualche domanda.
Come nasce il festival Cinemambiente? Da dove l’idea?
Il Festival nasce a Torino nel 1998 da un gruppo di persone che si interessavano di ambiente e cinema. Erano anni in cui si iniziava a parlare di comunicazione ed educazione ambientale e a noi il cinema sembra va un ottimo mezzo per comunicare su temi così importanti. Con il sostegno della città di Torino è nata la prima esperienza, piuttosto sperimentale: ricordo che non eravamo perfettamente consci che esistesse un cinema “ambientalista”, ma molte volte l’importante è cominciare..
Il punto di svolta è stato il documentario di Al Gore, Una scomoda verità (An Inconvenient truth) del 2001, che ha segnato la maturazione del genere dando il via anche a grandi produzioni cinematografiche sui temi ambientali. Una scomoda verità è tra i documentari che ha guadagnato di più nella storia del cinema!
Si può dire che ormai il genere ambientalista sia uno dei nuovi trend della cinematografia?
Credo di sì. Proprio il documentario di Al Gore e il suo successo, ha aperto gli occhi ai produttori di cinema americani più attenti al box office come Jeff Skoll, il fondatore di Ebay, che ha fondato una casa di produzione che produce grossi film a tematica ambientale. Produzioni che riscuotono un notevole successo al botteghino, replicato poi dalle edizioni in DVD. Insomma, film che rendono, oltre che sensibilizzare!
Quanto è stato importante il contributo di Cinemabiente in questo senso? Quanto ha contribuito la sua idea del festival a creare una cultura ambientale in Italia ea livello internazionale?
Il contributo di Cinemambiente può essere sintetizzato così: noi ci siamo stati, abbiamo rappresentato un punto d’appoggio per numerosissime produzioni che, soprattutto agli inizi quando il genere non era ancora del tutto autonomo, siamo stati un punto di riferimento, grazie ai giornali che ci seguivano, parlavano di noi, le istituzioni che ci hanno appoggiato, il lavoro di molte persone che hanno impegnato prima di tutto passione.. altrimenti molti lavori sarebbero stati messi nel dimenticatoio.
Proprio per questo ci occupiamo anche della distribuzione dei documentari che partecipano al festival, accordandoci con varie sale di proiezione e le scuole: il valore educativo di moltissimi lavori che passano per il nostro festival non deve essere sciupato!
Se dovesse dare lei un voto all’ambientalista dell’anno, chi voterebbe? A parte l’autocandidatura..
Molti personaggi e molte organizzazioni meriterebbero la nomination. Per rimanere in Piemonte, sicuramente un personaggio che gode di molta visibilità è Luca Mercalli Oppure Roberto Cavallo, uno degli amici con i quali collaboro: a persone come queste possiamo riconoscere il merito di essere infaticabili portavoce dell’ambiente!
Allora, cosa aspettare? Potete votarlo cliccando al link www.legambiente.it. Forza Gaetano!