da Evvivanoè Arte Cherasco
Ci voleva proprio un tocco d’arte alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Tra le novità dell’edizione 2012, che si è svolta dal 17 al 25 novembre in 23 stati europei, c’è infatti la partnership con “evvivanoé esposizioni d’arte”, la galleria con sede a Cherasco (Cuneo) diretta da Sara Merlino da quest’anno Art Partner della Serr.
Con 5.261 azioni- solo in Italia- questa quarta edizione ha superato le aspettative e spera di poter dare il giusto risalto alle azioni che in questa’anno si sono rivelate più interessanti nelle Premiazioni nazionali italiane che si terrano a Roma il 12 dicembre 2012 presso la rappresentanza in Italia dell’Unione Europea. Per l’occasione, Evvivanoé ha selezionato cinque artisti che creeranno gratuitamente le opere d’arte che andranno a costituire i premi per il vincitore di ciascuna delle cinque categorie previste. Tutte le opere dovranno essere rigorosamente realizzate con materiali di recupero o riciclati.
«Abbiamo contattato circa un centinaio di artisti, tra nomi noti del panorama nazionale e giovani talenti emergenti, arrivando a definire i cinque selezionati, che ringrazio ancora per la disponibilità e sensibilità mostrate – commenta Sara Merlino, direttrice artistica di evvivanoé – Stiamo poi lavorando per trasformare questo evento in una mostra itinerante dedicata al tema del riuso creativo, che vorremmo presentare in galleria e in altri spazi espositivi, ovunque vi sia sensibilità alla tematica ambientale».
Questi gli artisti selezionati:
Patrick Alò
Presente alla 54esima edizione della Biennale d’Arte Internazionale di Venezia – Padiglione Lazio e premiato alla Biennale UMAM, è un artista che raccoglie i detriti di metallo e poi li assembla per ottenere “costruzioni” zoomorfe, antropomorfe e mitologiche, risemantizzando felicemente gli elementi.
E’ uno scultore preistorico-tecnologico che sa, attraverso un’immaginazione fertile e abile, febbrile, coniugare assieme i tempi di quando l’uomo non era ancora nato e i tempi in cui l’uomo sta lavorando alla propria autodistruzione.
Ecocentriche Design
Il progetto creativo “Ecocentriche Design” nasce dall’incontro Annarita Mameli, artista del riciclo creativo, e Violetta Canitano, architetto e designer, accomunate dalla comune passione per la sostenibilità. Le loro creazioni nascono dal riuso di materiali di scarto che vengono incollati, piegati, perforati e tagliati acquistando nuova vita e trasformandosi in originali oggetti di design eco-compatibile che puntano a sorprendere e sensibilizzare il consumatore sull’importanza del riciclo dei rifiuti come risorsa.
Elena Mirandola
Nata a Ivrea nel 1981, è illustratrice diplomata nel 2004 presso l’Istituto Europeo di Design di Torino. Da oltre un decennio si occupa di illustrazione, grafica e pittura; ha lavorato per Legambiente, Pixtura, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Hexacom, Controcampo Produzioni, Rough Snowboards, Amnesia Radio2, Spritz T-Shop e iPelle.
Ha collaborato, tra gli altri, con Galliano Gallo e Vittoria Facchini per lo studio Fuorilinea, Vasco Mirandola, Silvia Gribaudi, Sugho, Volks’n’Roll, The Sweetlife Society e HB Music. Al suo attivo mostre e performance in tutta Italia.
Gianni Pedullà
E’ un artista italo-canadese che oggi vive e lavora a Bologna. Dagli anni Ottanta ha partecipato a numerose esposizioni personali e collettive in Italia, in Europa, in Cina e in Giappone. Lavora nell’ambito della scultura (bronzo, ceramica, cartapesta), pittura e installazioni. Usa materie povere, spesso di riciclo, prelevate dal quotidiano, che rianima in una forma nuova: figure dell’uomo, dell’animale, della Natura costituiscono l’immaginario del suo viaggio creativo. Tele, legni, stoffe, carta stimolano i sensi del tatto e dell’olfatto per dare alle immagini fantastiche una forma concreta, quasi arcaica.
Ivano Vitali
Scultore e performer ecologista, opera fin dagli anni Settanta. Dal 1996 la carta dei giornali diventa il suo materiale prediletto per la realizzazione di sculture, installazioni, performance. Dal 2002 trasforma i giornali in gomitoli di filo di tutte le misure e colori: li ottiene attorcigliando e unendo una striscia dopo l’altra, senza uso di colla o fissativi. Al fine di creare le sue opere, apprende dalla madre a fare la calza, a cucire e a fare l’uncinetto; impara inoltre a usare il telaio e altri strumenti e tecniche che recupera dalla tradizione. La sua è definita “Arte globale a impatto zero”.