di Emanuele Biestro
Il premio Nobel è un riconoscimento ambito ed universalmente riconosciuto per il suo prestigio: tra tutte le categorie, forse quello per la Pace è il più celebre, anche perché a vincerlo sono stati personaggi contemporanei molto in vista, come Yasser Arafat o Barack Obama.
Tra i vincitori, solo i più attenti si ricorderanno di Wangari Muta Maathai, ambientalista, attivista politica, premiata nel 2004 per il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace. I nostri amici del Centro di Educazione Ambientale del Pollino hanno ricordato questo importante personaggio allestendo uno spettacolo teatrale dal titolo “Mama Miti”, ovvero “La Storia delle Storie”, nel quale, attraverso gli insegnamenti e l’esempio di Wangari, raccontano la sua terra d’origine: l’Africa.
La scenografia è essenziale, i ritmi arcaici, il linguaggio semplice e spirituale: il racconto prende le mosse dalla Genesi e dall’incontro tra Eva e l’albero della conoscenza, dal quale discendono i mali dell’uomo e la cacciata dal paradiso terrestre. Da questo punto il racconto però si discosta dall’originale, perché la donna incontra un albero e da questo incontro nascono racconti, intrecci, suggestioni, che aiutano l’umanità a ritrovare il proprio paradiso perduto. Il palco è dominato da un albero totem, con i rami supplici verso il cielo, intrecciati in un groviglio di storie e leggende restituite al pubblico attraverso maschere evocative di tempi arcaici.
I messaggi e i racconti di Mama Miti vogliono dare agli spettatori la speranza di un futuro migliore per il nostro pianeta, ora più che mai ferito dall’incuria e dalla negligenza dell’uomo.
Lo spettacolo, prodotto dal Cea Pollino, ha come protagonista Lucia Mancusi nel ruolo di Mama Miti, mentre faranno da spalla Bruno Niola e Gianluca Guzzo. Le maschere teatrali sono state realizzate da Francesca Rizzuto, le musiche originali di Matteo Barletta e luci e audio da Fabio Pellicori. L’elaborazione drammaturgica del testo e la regia dello spettacolo è stata curata con straordinaria competenza dal Maestro Giuseppe Maradei.
Lo spettacolo è andato in scena per 4 date a novembre. La speranza è, per chi se lo fosse perso, di potere a breve rivederlo rappresentato.