Le pratiche agricole tradizionali, volte a valorizzare una materia prima in grado di crescere in ecosistemi equilibrati, dove le risorse date dalle matrici ambientali vengono utilizzate in una logica di rispetto e non di sfruttamento, sono oggi molto spesso sorpassate da tecniche industriali e intensive per far fronte alla domanda sempre crescente di cibo del mondo attuale.
C’è chi però da molto ha compreso che questo percorso può essere soltanto deleterio per l’umanità e il pianeta che la ospita, cercando così di creare un’inversione di rotta, ritornando alle origini. Stefano Caccavari è il fondatore di Mulinum, start up agricola nata nel 2016 San Floro, in Calabria, impegnata nella coltivazione di grano da semi locali e biologici per la realizzazione di farine integrali, trasformate in pane e prodotti da forno.
Dietro questa realtà, si nasconde una peculiare strategia di comunicazione, nata da una necessità e andata ad affinarsi nel tempo. Stefano mi racconta infatti che il primo post pubblicato su Facebook non è stato nulla di programmato:
“Semplicemente, da tempo, portavo a macinare il grano di famiglia in un mulino a pietra distante 80 km da San Floro. Quando il vecchio mugnaio mi annunciò che voleva chiudere e vendere l’antico mulino, decisi di provare a “salvarlo” acquistandolo e con un semplice post su Facebook lanciai il famoso crowdfunding divenuto subito virale, a tal punto che in 90 giorni abbiamo raccolto 500.000 euro e 100 soci”.
Da qui ha inizio il progetto ambizioso di Mulinum, basato sulla collaborazione e la realizzazione di una comunità di soci sostenitori, di cui Stefano ci parla in questa intervista.
Come viene organizzata la filiera produttiva del grano nella vostra realtà agricola?
Nei nostri campi, insieme alla rete dei nostri contadini, coltiviamo grani antichi, senza pesticidi né chimica, per poi macinarli nel nostro mulino a pietra. Otteniamo farine integrali in purezza con cui produciamo pani contadini che ricordano il sapore di cent’anni fa, prodotti da forno genuini e pizze agricole che è possibile degustare nel nostro mulino e, in estate, nel nostro giardino.
Come siete riusciti a valorizzare fino a questo punto la territorialità del prodotto? Come è stata possibile l’accoglienza positiva del pubblico rispetto ad un’attività che si stava dimenticando?
In realtà, ultimamente, c’è molta attenzione nei confronti del cibo sano e genuino. Tanti appassionati del biologico hanno trovato in noi una certezza salutare da mettere in tavola, ben distante dal finto integrale e bio, in realtà industriale, che spesso si trova sugli scaffali dei supermercati.
I nostri clienti non appena entrano nel nostro mulino o “atterrano” sul nostro sito vengono accolti e introdotti nella magia del nostro progetto. Fisicamente possono constatare il processo produttivo, visitare il mulino e il forno a legna, vivere l’esperienza di “mettere le mani in pasta”.
Siamo sempre pronti a fornire tutte le informazioni richieste dai nostri clienti per panificare con le nostre farine. Non mancano benefit e “coccole” per i nostri clienti, come appunto il ricettario e la guida al lievito madre, ma anche coupon, inviti a corsi di panificazione ed eventi.
Qual è la percezione e il riscontro da parte dei follower online e dei clienti fisici?
Siamo l’azienda agricola più seguita sui social. Ci piace sposare la tradizione con l’innovazione, ma soprattutto creiamo un rapporto empatico con i nostri clienti che ci seguono e sostengono in ogni traguardo e, spesso, diventano anche nostri soci.
Come si imposta la rete di vendita e distribuzione delle farine e prodotti da forno che realizzate?
Vendiamo i nostri prodotti nei nostri store, all’interno dei mulini a San Floro, in Calabria, e a Buonconvento, in Toscana, ma anche sul nostro e-commerce, con disponibilità di spedizione in tutta Italia e presso nostri rivenditori in Calabria.
In che modo è possibile mantenere attivo il crowdfunding permanente?
Non utilizziamo piattaforme ad hoc, semplicemente il progetto crescendo attira sempre più persone appassionate del mondo bio, proprietari terrieri, professionisti interessati a diventare soci di Mulinum. Al momento abbiamo raggiunto quota 200 soci e ne cerchiamo ancora. Abbiamo appena aperto a Buonconvento, in Toscana, e presto partiranno i lavori di costruzione a Mesagne, in Puglia.