Il 2022 è stato l’anno più caldo mai registrato in Italia e il livello medio di CO2 nell’atmosfera (417 ppm) il più alto degli ultimi 2 milioni di anni. Tuttavia, ancora oggi mancano azioni concrete per far fronte alla crisi climatica e l’obiettivo italiano di net zero entro il 2050 non è ancora legge. Assemblee cittadine per il clima sono state istituite in diversi paesi europei, nel tentativo di superare questo stato di inerzia politica. In Italia la creazione di assemblee cittadine per il clima ad ogni livello legislativo è promossa dall’iniziativa Cittadinз Per Il Clima.
Cosa sono le assemblee cittadine?
Le assemblee cittadine sono un modello di democrazia partecipativa e deliberativa in cui un gruppo di cittadini e cittadine sono sorteggiati con lo scopo di creare un campione rappresentativo della popolazione. Questo processo garantisce che chiunque possa sentirsi rappresentato dai membri dell’assemblea.
Il processo deliberativo è diviso in tre fasi: l’apprendimento, la consultazione e l’elaborazione di raccomandazioni. Durante la prima fase, i membri dell’assemblea hanno l’opportunità di imparare grazie ad esperti lo stato attuale delle conoscenze sul tema. La seconda fase prevede un dibattito sulla domanda posta, in cui i membri possano scambiare opinioni e trovare soluzioni insieme. Infine, l’assemblea è chiamata a produrre delle raccomandazioni, che la legislatura ha la possibilità di implementare.
Perché le assemblee cittadine possono essere uno strumento per far fronte alla crisi climatica?
La politica nazionale e internazionale ha dimostrato la propria inabilità di proporre e implementare cambiamenti concreti per far fronte alla complessità e all’intersezionalità della crisi climatica. Questo in parte è dovuto al presente modello legislativo con brevi cicli elettorali, in cui cambiamenti radicali necessari potrebbero non convincere nuovi elettori.
D’altra parte, le assemblee cittadine non sono vincolate da mandati e sono capaci di deliberare su questioni complesse e controverse, tenendo in considerazione il bene comune dei cittadini e delle generazioni future. Un esempio di successo è stata l’assemblea cittadina irlandese sul tema divisivo dell’aborto, che è risultata nella raccomandazione – e successiva implementazione attraverso un referendum – della modifica dell’articolo della Costituzione che rendeva l’aborto illegale.
Allo stesso tempo, però, le Assemblee Nazionali per il Clima si dimostrano limitate nella loro efficacia dal fatto che le raccomandazioni non sono giuridicamente vincolanti. Ciononostante, hanno prodotto piani di azione più ambiziosi e completi di quello proposto dai rispettivi governi e, in paesi come Francia e Irlanda, queste si sono tradotte in leggi e politiche climatiche più forti. Una maggior democrazia potrebbe rivelarsi uno strumento chiave nella lotta alla crisi climatica?
Cover Image e Illustrazioni: kopfkino-illustration for Climate Citizens’ Assebly Project