Musica come mezzo per diffondere sensibilità ambientale? Certo che sì quando la sua fruizione avviene in modo poco impattante.
Da uno studio effetuato dall’Osservatorio sulla sostenibilità ambientale e la musica commissionato da Edison in collaborazione con l’Ispo di Renato Mannheimer è emerso ancora una volta che in Italia ci dichiariamo a favore dell’ambiente salvo poi fare poco per tutelarlo. Il 70% del campione infatti si dice molto sensibile alle tematiche ambientali, seppure il 39% non attua alcun comportamento eco-sostenibile.
Dai dati diffusi, i problemi più grossi si registrano nel settore dei mezzi pubblici. In pochi riescono a fare a meno della propria auto per raggiungere un evento musicale. E c’è di più. Alcuni generi sono più green di altri: i più virtuosi risultano gli amanti della musica classica mentre la maglia nera va ai metallari.
Alla luce di ciò, Edison, per diffondere una musica più in linea con l’ambiente e sviluppare la cultura della sostenibilità e del risparmio energetico in questo settore, ha deciso di fare la propria parte lanciando Edison-Change the Music, un contest rivolto alle band emergenti. Chi si dimostrerà più rispettoso dell’ambiente aprirà il concerto di Jon Bon Jovi previsto il 17 luglio a Udine. Al progetto hanno aderito diversi esponenti del mondo musicale tra cui Piero Pelù, Elio e le Storie Tese, Enrico Ruggeri, Max Gazzé, Omar Pedrini.
«Esistono molti modi di fare business – ha dichiarato Andrea Prandi, direttore relazioni esterne di Edison – Con questo progetto crediamo che si possa legare il tema dell’energia a quello del rispetto per l’ambiente. Insieme a Legambiente intendiamo far giungere al maggior numero di persone un messaggio che incoraggia l’uso sostenibile delle risorse energetiche. Abbiamo scelto la musica come veicolo di comunicazione sia nella sua espressione più popolare sia attraverso la musica più colta. Siamo infatti anche sponsor della Prima della Scala. Edison-Change the Music è diventato inoltre partner della Sustainable Energy Europe Campaign promossa dalla Commissione Europea e questo è per noi motivo di grande orgoglio».
Se un’azienda energetica punta sui giovani, un’altra si affida alle star continuando con progetti collaudati. Stiamo parlando di Enel che sulla scia del successo di Safari Tour 2008, rinnova la sua collaborazione con Lorenzo Jovanotti. Il cantante toscano, con “Ora in Tour Lorenzo Live 2011 – Musica CO2 neutral”, un ciclo di concerti in programma in tutta Italia partito lo scorso aprile e che si concluderà a fine anno, prevede di neutralizzare le emissioni dell’evento musicale grazie a un programma di riforestazione e di sviluppo inhttp://www.blogger.com/post-create.g?blogID=581675986807095446 Camerun. Ogni singolo spettatore potrà inoltre partecipare direttamente all’iniziativa attraverso il sito Compenso Positivo grazie al quale si potrà concorrere alla vincita di uno degli alberi e assegnare ad esso il proprio nome.
«Il progetto di collaborazione con Jovanotti –spiega Enel- si inserisce pienamente nell’ambito dell’impegno dell’azienda per la promozione della sostenibilità attraverso un percorso che prevede l’utilizzo delle fonti rinnovabili nella produzione di energia, l’adozione di tecnologie di frontiera nella riduzione e nello stoccaggio delle emissioni, misure di efficienza e di risparmio energetico, l’utilizzo di prodotti a basso impatto ambientale, campagne di informazione e sensibilizzazione sul tema del consumo razionale dell’energia. In particolare, l’inizio del tour del cantautore coincide con il lancio di “CO2 Neutral”, il nuovo brand Enel che identifica i servizi di Carbon Neutrality. Siamo infatti da tempo attivi sul mercato volontario della footprint per una vasta gamma di servizi. Eventi, campagne vendita di energia e altre iniziative possono essere oggi neutralizzati attraverso attività innovative che riducono le emissioni di gas serra, contribuendo in modo concreto al miglioramento della vita sul pianeta e alla lotta al cambiamento climatico».
Da anni però le associazioni ambientaliste cercano di portare alla ribalta altre verità sulla produzione di Enel. Tanto che alcuni cantanti hanno deciso di stare dalla parte dei cittadini che ne pagano drammaticamente le conseguenze. Nell’agosto 2010, nell’ambito della manifestazione “Correnti Musicali”, Simone Cristicchi, pressato dagli ambientalisti, si rifiutò di cantare nella centrale a carbone “Federico II” di Cerano (BR), non a caso ribattezzata la “centrale della morte” che, oltre a sconvolgere il meraviglioso paesaggio salentino colpendone il turismo, continua a mietere vittime tra gli abitanti del circondario. Da un dossier di Legambiente del 2007 è emerso che la centrale dal nome gentile, un vero e proprio eco-mostro che sorge sulle bellissime spiagge adriatiche, produce oltre un terzo del totale delle emissioni nazionali.
Tutta questa ambivalenza tra ciò che si comunica e ciò che si fa non può che creare perplessità e confusione.