Misurare la sostenibilità è una sfida nella sfida, perché, in fondo, implica stabilire una gerarchia di dati accuratamente selezionati. Bisogna insomma stabilire a che tipo di sostenibilità si ambisce, delinearne i confini in maniera – più o meno – netta: un atto già di per sé particolarmente gravoso. Ecco quindi che capire e comprendere gli strumenti di misurazione che già esistono è fondamentale, specialmente nel campo della comunicazione ambientale, per riuscire non solo a osservare i dati e le classifiche ma anche e soprattutto per studiarne i parametri e i meccanismi.
Nello specifico, una fonte autorevole di misurazione della sostenibilità è senza alcun dubbio Ecosistema urbano: frutto della collaborazione tra Legambiente e Ambiente Italia, il rapporto si basa su 19 parametri riguardanti 5 macroaree come acqua, aria, verde, rifiuti e mobilità. Nello specifico, il rapporto misura considera dati tradizionali – come l’estensione del verde e il livello di efficenza della differenziata – ma anche la presenza di aree ztl o l’uso efficiente del suolo. In questo senso, aldilà della considerazione meramente campanilista della classifica intesa come gara, è interessante notare l’interazione e integrazione delle diverse aree della sostenibilità.
L’edizione 2023 conferisce a Trento lo scettro di “città più verde d’Italia”, titolo strappato alla vicina Bolzano, che ha detenuto il titolo nel 2022. Troviamo invece al secondo posto Mantova, che l’anno scorso occupava invece la decima posizione. Medaglia di bronzo invece a Pordenone, che guadagna cinque posizioni. Gli ultimi tre posti sono invece occupati – dal fondo verso l’alto – da Palermo, Catania e Caltanissetta. Anche Roma si posiziona relativamente in basso, alla posizione 89 della classifica di Ecosistema Urbano, mentre troviamo Milano al numero 42.
Per conoscere come si posiziona la vostra città, la classifica interattiva di Ecosistema Urbano si trova qui. Per una visione d’insieme, a questo link si trovano invece tutte le classifiche generali.