“Bilocale di ampia metratura completamente rinnovato, completo di posto auto. Qualità dell’aria pessima dovuta a livelli record di inquinamento atmosferico. No perditempo”.
Sui siti di agenzie immobiliari è raro incappare in descrizioni così accurate. In Inghilterra però esiste una legge che impone di fornire i dati di inquinamento dell’aria degli immobili in vendita. È il risultato concreto di una campagna di sensibilizzazione efficace, in grado di partire dal basso e di raggiungere il Governo. Che sia l’inizio di un movimento internazionale?
C’è un’aria che manca l’aria
In Italia, la prolungata assenza di precipitazioni in tutto lo stivale, dal Veneto alla Sicilia, amplifica i livelli di inquinamento dell’aria, soprattutto nell’area della Pianura Padana[1]. Milano, il 29 gennaio scorso, è entrata nella Top 10 delle città più inquinate del mondo e da giorni rimane stabilmente tra le prime 30, a contendersi le prime posizioni con megalopoli come Bangkok, Mumbai, Pechino. Una situazione gravissima, che causa oltre 45.000 morti all’anno[2] solo nel nostro Paese.
L’inquinamento pregna le nostre città rendendo l’aria irrespirabile, ma nessuno sembra curarsene davvero. Per questa ragione, e per dare una risposta concreta alle migliaia di morti silenziose, nasce in Inghilterra il COPI – Central Office of Public Interest, collettivo di creativi, artisti, videomaker e pubblicitari che realizzano una prima campagna pubblicitaria sull’inquinamento dell’aria. Dove non arriva lo Stato, arrivano i cittadini, grazie a un crowdfunding.
“I love to breathe since the day I was born”
L’azione del collettivo continua negli anni successivi, con un obiettivo ambizioso: fornire alla cittadinanza dati accurati sull’inquinamento dell’aria che quotidianamente si respira. Grazie alla collaborazione con l’Imperial College di Londra, nasce addresspollution.org, piattaforma online che permette di conoscere la situazione puntuale di ogni indirizzo postale inglese in termini di qualità dell’aria.
Uno strumento democratico, alla portata di tutti e di facile consultazione grazie a una scala con 5 livelli di gravità, dal bianco al viola. Conoscere lo stato di salute dell’aria che si respira ogni giorno è un passo fondamentale, ma è solo il primo. Un semplice click permette di unirsi al movimento collettivo che richiede interventi urgenti per il miglioramento della situazione: il 97% delle abitazioni inglesi, infatti, si trova in una zona dove l’inquinamento supera almeno uno dei limiti previsti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La campagna di sensibilizzazione si è diffusa rapidamente in tutto il Regno Unito, grazie ad azioni mirate come le proiezioni sui muri esterni delle case, le pubblicità online e gli articoli in prima pagina sulle principali testate inglesi. Una diffusione capillare che ha permesso di raggiungere il risultato sperato: è stata infatti introdotta una legge che impone agli agenti immobiliari di informare gli acquirenti sulla qualità dell’aria delle case in vendita.
Un successo clamoroso, riconosciuto dall’UNESCO nella lista dei Green Citizens Projects.
Una boccata d’aria fresca, finalmente.
“Addresspollution.org made air pollution impossible to ignore by making it illegal to ignore”
Per saperne di più, segui addresspollution.org su Instagram e ascolta l’intervista di Climate Curious al fondatore di COPI, Humphrey Milles.
[1] Se cerchi informazioni aggiuntive sulla situazione attuale dell’inquinamento atmosferico in Italia, ti consigliamo gli approfondimenti di LifeGate e del Sole24Ore.
[2] “Harm to human health from air pollution in Europe: burden of disease 2023”, Agenzia Europea dell’Ambiente, 2023.