È tempo di sporcarsi le mani! Chi di noi, almeno per un attimo, non ha sognato di mollare tutto e rifugiarsi nella “Vecchia Fattoria”? Un idilliaco scenario bucolico, genuino, fatto di tranquillità, tanto verde e a contatto con gli animali? Da oggi è possibile grazie al nuovo “gioco” online creato da Ciwf (Compassion in World Farming) – anche se non andrà proprio come ci aspettiamo.
Di divertente, in realtà, “Il Tuo Allevamento, la fattoria giocattolo onesta”, ha ben poco: resta la tristezza, emerge la consapevolezza.
Fin dall’inizio dell’era contemporanea, la fattoria e le sue modalità ci sono state sempre raccontate attraverso una retorica di natura incontaminata e animali che scorrazzano felici correndo nei prati. Nel corso degli anni, il potere della comunicazione, con l’aiuto possente dei media, è stato rinforzato da un bisogno economico declinato in due aspetti: da una parte, mantenere alto il livello di consumo di beni di origine animale; dall’altra, nascondere agli onnivori la reale pre-condizione del cibo sulle nostre tavole, operando un divario profondo e sistematico fra illusione e realtà: carne, uova e latte prodotti in serie.
Sappiamo ormai che ogni anno 50 milioni di animali* vengono allevati in maniera cosiddetta intensiva o industriale. Il “gioco onesto” di Ciwf svela la triste condizione degli animali negli allevamenti intensivi. Non si tratta qui di promuovere una filosofia vegana, che pure prende sempre più piede, quanto di comprendere come vengano allevati gli animali: modalità che nemmeno i carnivori più convinti riescono ad affrontare senza dolore. Anzi, spesso questi ultimi si rifiutano di guardare gli innumerevoli filmati shock sull’allevamento intensivo; si produce quindi nel pubblico un effetto rebound, contrario: si preferisce non vedere, non sapere.
È qui che entra “in gioco” uno stile di comunicazione ironica, sottile, intelligente. Come comunicare in questi casi, per servire lo scopo? Azzeccatissima la grafica accattivante, i colori sgargianti, gli sticker da “offerta speciale” che spuntano qua e là (“Più gabbie!”, “Più farmaci!”, “Disbosca!” –quasi a ricordare le promozioni dei supermercati di massa e l’ottica della pubblicità ad ogni costo. Tutto nel gioco è intriso di un senso di straniamento potentissimo. I testi scelti sono d’impatto, invitandoci con candore a portare avanti l’allevamento, offrendoci consigli che stridono col buon senso – e con la coscienza.
Il benessere degli animali è in pericolo, e con il loro anche il nostro. Forse un modo migliore per portare il cibo sulle nostre tavole c’è: se si trasforma l’allevamento, potremmo tutti avere animali più sani, ambiente più pulito e cibo più nutriente. Chi ha il coraggio di sbloccare davvero la Funzione Segreta del gioco, per vedere come va a finire?
*fonte Ciwf