Lo scorso 17 giugno il Consiglio Europeo ha approvato la “Nature Restoration Law”. Il nuovo regolamento in tema ambientale considerato uno dei pilastri portanti dello European Green Deal.
Sebbene attualmente in Europa oltre 460 specie di uccelli selvatici, 1.389 specie animali e vegetali e 233 tipi di habitat siano tutelati, solo il 27% di essi ha uno stato di conservazione soddisfacente, con un degrado presente nell'81% degli habitat europei.
Sono questi i dati che hanno spinto i partiti della “maggioranza Ursula” ad approvare un decreto considerato estremamente innovativo, che si occupa di ripristino degli habitat degradati in Europa e di garantire una nuova funzionalità agli ecosistemi.
Il suo percorso legislativo è stato tutt’altro che semplice: le destre europee e paesi come l’Italia, l’Ungheria, la Polonia, l’Olanda, la Finlandia e la Svezia hanno infatti votato contro fino alla fine.
Decisivo invece, per l’approvazione del regolamento nel Consiglio dell’Unione Europea, il voto della ministra austriaca Leonore Gewessler. La sua scelta a sorpresa ha scatenato vivaci proteste del governo austriaco con tanto di richiesta di annullamento da parte dello stesso cancelliere austriaco.
Il voto di Vienna ha permesso di superare la soglia dei 15 paesi e del 65% dei voti a favore, necessari per l’approvazione di un nuovo regolamento da parte del Consiglio dopo che il Parlamento Europeo, in seduta plenaria, aveva già approvato il regolamento il 27 febbraio, con 329 voti a favore, 275 contrari e 24 astensioni.
Del risultato ottenuto a Bruxelles ne ha parlato anche l’Italia, con le 32 associazioni italiane che hanno aderito alla campagna #WeAreNature #RestoreNature promossa da oltre 300 associazioni per l’approvazione della legge europea. Tra queste ENPA, Legambiente, Lipu – BirdLife Italia e WWF Italia.
L’approvazione è da loro definita come:
Sono due gli aspetti fondamentali del regolamento sottolineati:
- Il segnale dato dalla società civile, chiaramente a favore di questo provvedimento (75% in Europa e ben l’85% in Italia) mettendo al centro del proprio programma europeo la difesa della natura e dell’ambiente.
- Il valore del provvedimento approvato, che nonostante abbia subito modifiche durante il percorso legislativo, va ad aggiungere un’importante strumento proattivo a sostegno delle Direttive Uccelli e Habitat, con cui poter intervenire positivamente sulla natura.
La nuova legge ha una vastissima possibilità di intervento e interessa almeno il 20% del territorio europeo terrestre e marino.
Ma il caso italiano è emblematico: il Governo non ha risposto all’appello delle associazioni che invece, il 22 aprile scorso, in occasione della Giornata della Terra, lo hanno invitato a sostenere la Nature Restoration Law, anzi confermandosi contrario.
Con l’approvazione del regolamento, l’auspicio è che l’Italia possa voltare pagina. Come affermano le associazioni, è necessario, «anche considerando il carattere vincolante del regolamento approvato, avviare la predisposizione dei piani attuativi della legge per la sua applicazione, prestando ascolto alla società civile in modo più serio ed ampio di come sia avvenuto finora».
Il lavoro e l’impegno futuro delle associazioni in Italia sarà volto anche a questo.
Elenco completo delle associazioni aderenti alla campagna:
Actionaid; AIDA – Associazione Italiana di Agroecologia; AITR – Associazione Italiana Turismo Responsabile; Altura; Apinicittà aps; CIPRA; CIRF – Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale; Cittadini per l’Aria; CIWF Italia; ENPA; FederBio; Forum Salviamo il Paesaggio – Difendiamo i Territori; Free Rivers; Greenpeace Italia; ISDE- Medici per l’Ambiente Italia; Italia Nostra; LAV; Lega abolizione caccia – LAC; Legambiente; Leidaa; Lipu – BirdLife Italia; MareVivo; Mountain Wilderness; OIPA; Pro Natura; Rete Semi Rurali; Slow food Italia; Terra!; The good lobby; Touring Club Italiano; VAS – Verdi Ambiente e Società; WWF Italia