Ursula von der Leyen, elezioni e clima: cosa aspettarsi ora?

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“L’Europa è una storia generazionale e ogni generazione in Europa ha una storia a sua volta Ursula von der Leyen, discorso al Parlamento Europeo del 18 luglio 2024

La rielezione di Ursula von der Leyen come Presidente della Commissione Europea segna un momento cruciale per il futuro delle politiche ambientali dell’Unione Europea.

Ne avevamo parlato a maggio, evidenziando l’importanza della sostenibilità nelle politiche dell’UE e la necessità di un impegno continuo per affrontare le sfide ambientali.

Durante il suo primo mandato, von der Leyen ha introdotto iniziative fondamentali come il Green Deal europeo, il Nature Restoration Law e il Recovery Plan per l’Europa, focalizzate sulla sostenibilità e sulla transizione verso un’economia più verde.

Questi programmi sono stati essenziali per rafforzare l’impegno dell’UE nella lotta contro il cambiamento climatico, segnando un cambio di passo nelle politiche ambientali comunitarie.

Nelle recenti elezioni, von der Leyen è stata rieletta con una maggioranza significativa, ottenendo 507 voti a favore, su un totale di 705 membri del Parlamento Europeo.

Questo risultato è stato possibile grazie al supporto di una coalizione eterogenea che comprende i Verdi, i Socialisti e i Liberali, cruciale per superare le resistenze di alcuni gruppi euroscettici e negazionisti climatici, che avevano dichiarato battaglia nei confronti delle principali politiche del Green Deal.

Nel discorso al Parlamento Europeo, von der Leyen ha ribadito l’importanza di mantenere gli impegni assunti, rassicurando i Verdi e consolidando una maggioranza all’avanguardia nella lotta contro il cambiamento climatico.

Questo, infatti, il punto più importante del suo discorso al Parlamento Europeo:

«Bisognerà quindi procedere rapidamente verso un futuro verde, resiliente, certo. Perché è questo il futuro di Next Generation EU.

Il nome deriva da una generazione che è responsabile, consapevole e crede nel futuro, crede nello Stato di diritto e nella dignità umana, che è determinata a chiedere conto ai Governi del loro operato nel contrastare il cambiamento climatico e salvare la natura. 

É una sorta di idealismo europeo fondato sulla convinzione che l'Europa deve battersi per il meglio. Quindi, oltre a essere solidali per superare la crisi immediata, io voglio proporre un nuovo patto, che si chiama appunto Next Generation EU per il futuro.

Questa crisi ci obbliga a investire su una grandezza che non conosce precedenti. Lo faremo in un modo tale che questo strumento consentirà alle prossime generazioni di trarre i frutti dallo sforzo di oggi. In questo modo non ci culleremo sugli allori dei successi di 70 anni, ma penseremo al digitale, al futuro sociale, al ruolo chiave che dovrà avere in futuro la nostra Europa. 

Perché tutto questo si realizzi, Next Generation EU orienterà il suo forte potere finanziario in un investimento nei programmi prioritari a livello europeo. »

Una delle principali incertezze riguarda la composizione della nuova Commissione Europea e la distribuzione delle deleghe, in particolare quelle relative all’ambiente.

L’inclusione dei Verdi potrebbe portare a un rafforzamento delle politiche ecologiche, ma resta da valutare come saranno bilanciati gli interessi delle varie forze politiche.

La nuova Commissione dovrà conciliare le diverse visioni, una sfida da affrontare per garantire che le politiche green siano attuate in modo efficace e coerente.

Un altro aspetto fondamentale da considerare è l’impatto economico delle politiche green. Queste iniziative, pur richiedendo investimenti significativi, offrono anche opportunità di crescita economica e creazione di posti di lavoro, soprattutto nel settore delle energie rinnovabili e delle tecnologie sostenibili.

La Commissione dovrà trovare un equilibrio tra la necessità di promuovere la sostenibilità ambientale e quella di sostenere la crescita economica e la competitività dell’UE.

Inoltre, la rielezione di von der Leyen solleva interrogativi sulle relazioni dell’UE con altri attori globali nella lotta contro il cambiamento climatico.

L’Unione Europea, che ha sempre cercato di assumere un ruolo di leadership in questo ambito, dovrà continuare a collaborare con altre nazioni e organizzazioni internazionali per affrontare le sfide climatiche globali.

La capacità dell’UE di mantenere la leadership dipenderà dalla sua abilità nell’implementare politiche green in modo efficace e nel dimostrare che è possibile coniugare sostenibilità ambientale e crescita economica.

Diverse domande restano ancora senza risposta: come verranno introdotte le nuove politiche green? Quali saranno le priorità della Commissione nei prossimi anni? Come verranno gestite le tensioni tra i vari gruppi politici all'interno del Parlamento Europeo?

La risposta a questi interrogativi sarà cruciale per il futuro delle politiche ambientali dell’UE e per la sua capacità di mantenere la leadership nella lotta contro il cambiamento climatico.

Il nuovo mandato di von der Leyen rappresenta dunque un’opportunità per l’UE di rafforzare il suo impegno nella transizione verso un’economia più verde e sostenibile.

Solo così l’UE potrà continuare a guidare la lotta globale contro il cambiamento climatico, dimostrando che sostenibilità ambientale e crescita economica possono coesistere e rafforzarsi a vicenda.