“Fame zero per un futuro sostenibile”: intervista alla FAO per Scala Mercalli

| scritto da | ,

 

fao1Per il secondo anno la sede centrale della FAO di Roma ospita al suo interno le registrazioni di “Scala Mercalli”. Abbiamo chiesto a Clara Velez Fraga, Capo della Divisione Outreach and Promotions, Ufficio della Comunicazione Istituzionale della FAO di raccontarci le motivazioni di questa scelta di apertura verso il grande pubblico e qualcosa in più sulla comunicazione dei temi legati alla sostenibilità della FAO.

Anche quest’anno Scala Mercalli sarà ambientato nella sede della FAO. Secondo Lei, fare sinergia tra tematiche ambientali può essere un modello comunicativo vincente, in modo da raggiungere un pubblico più ampio? Perché?

Trasmissioni come queste sono un elemento strategico fondamentale per raggiungere gli obiettivi della FAO. La nuova Agenda di sviluppo del millennio ha definito i nuovi obiettivi per lo sviluppo sostenibile e al punto 17 si parla appunto della crucialità delle partnership per il raggiungimento degli obiettivi. Il nostro obiettivo piú ambizioso, ma realistico, è quello di azzerare la fame, e per raggiungere la Fame Zero è fondamentale lavorare anche con i mezzi di comunicazione. “Scala Mercalli” affronta queste tematiche con una sensibilità e una competenza molto in linea con la nostra strategia.

Alimentazione e agricoltura: quali mezzi utilizza la FAO e come, al fine di veicolare al meglio la comunicazione su tali questioni?

La FAO ha 194 stati membri. La nostra strategia è quindi in primis il loro coinvolgimento, attraverso riunioni e conferenze. Siamo un vero e proprio foroin cui i paesi vengono a discutere. Produciamo anche molte pubblicazioni grazie ai nostri tanti dipartimenti tecnici che producono analisi e dati, come quelli contenuti nel  nostro report “State of food insecurity in the world”. Per diffondere e valorizzare tutto il lavoro scientifico che c’é dietro il rapporto con i media è fondamentale, e lo è anche per spiegare bene le politiche e condividere le buone pratiche. Inoltre è molto importante per noi comunicare con il grande pubblico perché le scelte del consumatore sono fondamentali. Per questo, oltre che con i media generalisti come la TV lavoriamo , anche con i social network e in stretto contatto con la società civile per arrivare direttamente nelle case.

Quale è il messaggio prioritario della comunicazione FAO in paesi come l’Italia in cui il problema non è la fame ma lo spreco di cibo?

Oggi assistiamo a diverse gravi contraddizion. Mentre ancora cosí tante persone non hanno acceso al cibo, cresce rápidamente il problema del sovrappeso e dell’obesità. Che poi é un’altra forma di malnutrizione. I tassi di obesità, nei bambini e negli adulti, sono cresciuti rapidamente, così come l’incidenza delle malattie non trasmissibili relative alla dieta, come i disturbi cardiaci, l’infarto, il cancro e il diabete. Si stima che nel 2013 fossero 42 milioni i bambini sotto i 5 anni in sovrappeso. E sono 500 milioni gli adulti obesi.

La missione prioritaria della FAO è arrivare alla Fame Zero ma per questo è necessaria una consapevolezza maggiore sugli squilibri di consumo nel mondo e sulla disparità sociale tra chi spreca e chi non ha da mangiare. Ogni anno la strabiliante quantità di 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vanno persi.

Qual è il vostro parere sulla trasmissione Scala Mercalli? Cosa vi ha spinto a ospitarla?

La nostra è una scelta di comunicazione, riteniamo molto importante che la RAI investa su un programma di questo tipo. La FAO ha collaborato con gli autori anche sui contenuti e per noi è stata una grande opportunità di arrivare direttamente nelle case degli italiani. È fondamentale che la TV offra programmi come questo ad alto contenuto scientifico.

Può la televisione affermarsi come medium “ambientale”? Oppure, quali altri media?  

Assolutamente sì. La Tv è un medium importantissimo, ha una forza che deriva dal carattere visivo delle immagini trasmesse. La FAO ha una lunga storia di coproduzioni con la TV, spesso aiutiamo i giornalisti a raccontare i nostri progetti e a conoscerli.

Alimentazione e spreco: come migliorare la sensibilizzazione su questo tema attraverso la comunicazione?

Al nostro interno esiste un servizio che si occupa si spreco di cibo e nel 2011 abbiamo pubblicato un primo report che ha riscosso molto interesse. Su questo tema riteniamo fondamentale sviluppare partnership con la società civile per ridurre sprechi e perdite nella catena alimentare.

Quale è il messaggio che vuole lasciare ai nostri lettori e agli spettatori di “Scala Mercalli”?

Vorrei sottolineare che la sostenibilità e l’utilizzo intelligente delle risorse sono strettamente connessi al nostro obiettivo di un futuro senza fame e sostenibile per tutti.

Emanuela Rosio

Lascia un commento