L’iniziativa del Libro Bianco degli Stati Generali dell’Azione per il Clima, pubblicato a dicembre 2024, nasce dall’esigenza di affrontare con urgenza la crisi climatica e proporre soluzioni concrete per la transizione ecologica dell’Italia entro il 2030.
Non si limita a tracciare un piano per la transizione ecologica dell’Italia al 2030, ma ribadisce che costruire questo futuro significa ripensare il nostro modo di vivere, produrre e soprattutto di governare, in un’ottica di equità e inclusività.
Questo documento, disponibile online nella versione integrale, è frutto di un percorso che nasce da lontano. Promosso da un ampio network di attivisti climatici, che vede il collettivo Ci sarà un bel clima tra gli organizzatori, il documento è il frutto di un processo partecipativo che ha coinvolto decine di organizzazioni, cittadini e esperti del settore in un lavoro comune di circa un anno.
Il suo scopo è tracciare un percorso operativo per integrare la sostenibilità nelle politiche nazionali, facendo leva sulla collaborazione tra istituzioni, comunità locali e il settore privato.
Questa visione collettiva si basa sul presupposto che affrontare il cambiamento climatico non sia solo un imperativo ambientale, ma anche un’opportunità per costruire un futuro più equo e resiliente. Come evidenziato dagli organizzatori, il Libro Bianco rappresenta una “guida pratica e attuabile” per il governo e le amministrazioni locali.
Il Libro Bianco si propone come un “atto di responsabilità e visione”. E’ strutturato in sei sezioni tematiche, ognuna delle quali affronta aspetti chiave della transizione ecologica con proposte concrete:
- Risorse naturali e territorio da preservare. Tra le proposte spiccano la pianificazione forestale attiva, il contrasto al consumo di suolo e la promozione della biodiversità;
- Mobilità. Tra le idee: “Città 30” (limite di velocità a 30 km/h), potenziamento delle infrastrutture per i mezzi sostenibili e riduzione dei sussidi ai combustibili fossili;
- Educazione e formazione: si propone di riformare i curricula scolastici e universitari per includere competenze ecologiche, formare il personale docente e contrastare la disinformazione ambientale;
- Sistemi agroalimentari: agroecologia, una riforma della grande distribuzione e la riconversione degli allevamenti intensivi verso modelli più sostenibili.
- Sistemi economici e giustizia sociale: ridurre le disuguaglianze sociali, istituendo un Fondo Italiano per il Clima e promuovendo la democrazia deliberativa nelle politiche climatiche.
- Energie: energie rinnovabili, l’introduzione di finanziamenti agevolati per la transizione energetica e la pianificazione di filiere industriali sostenibili.
Il documento ha come obiettivo quello di realizzare la transizione ecologica in modo inclusivo ed efficace. Per questa ragione introduce una roadmap concreta, con obiettivi come: 1) Decarbonizzazione rapida, 2) Giustizia climatica, 3) Partecipazione collettiva, 4) Innovazione e competitività.
In conclusione, con queste 33 proposte (summa delle 87 iniziali), il Libro Bianco offre un piano d’azione chiaro per affrontare la crisi climatica e trasformare l’Italia in un modello di sostenibilità per l’Europa e il mondo. Sta a noi scegliere di percorrere questa strada, consapevoli che ogni azione, per quanto piccola, può fare la differenza.
Non è ancora noto completamente l’impatto che avrà questo documento, ma senz’altro a livello comunicativo si rivela una pagina molto interessante del 2024 e un esempio da seguire per innovazione, partecipazione e potere aggregativo.