Con il cosiddetto decreto legge ‘Salva-Italia’, sono state attribuite all’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e Servizi Idrici anche “le funzioni attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi idrici”. Essa non ha dunque compiti divulgativi e si affida alla stampa e quindi anche a ENVI.INFO per una diffusione delle loro delibere al grande pubblico. I principali interlocutori dell’AEEGSI sono le Autorità d’Ambito Territoriali e gli enti gestori cui l’Autorità impone il rispetto delle regole di informazione all’utenza come ad esempio l’imposizione della delibera 218/16, o come il regolamento 655 deliberato il 23 dicembre 2015 che introduce “la carta dei servizi” a livello nazionale.
Con la recente delibera delibera 218/2016/R/IDR del 5 maggio scorso, l’AEEGSI mette ordine sulle modalità di raccolta dei dati di consumo d’acqua, la loro archiviazione, disponibilità, e fatturazione. Fino ad oggi l’utente dell’acquedotto era soggetto alle metodologie di stima e calcolo dei consumi differenziate a seconda del gestore. Alcuni di questi enti incaricano letturisti di ditte terze che insistono nel rilevare le misure nelle ore in cui le case sono chiuse senza lasciare agli utenti nessuna possibilità alternativa per comunicare le letture. Moltissimi utenti sono ancora provvisti di contatore e continuano a pagare consumi stimati in base a valori standard. Altri si lamentano per aver ricevuto bollette di conguaglio esorbitanti a causa della mancata lettura dei consumi. Finalmente L’AEEGSI stabilisce alcune regole che i gestori devono applicare con scadenze differenziate a partire da luglio 2016, fino a luglio 2017.
La filosofia di fondo è che l’utente deve pagare esattamente quello che consuma e deve essere in grado di sapere quanto consuma effettivamente all’anno. Deve essere informato da 2 a 5 giorni prima della visita degli operatori per la lettura del contatore. Se per due volte il tentativo di lettura fallisce, il gestore deve cercare forme alternative e riservate per poter fare la lettura. Il Gestore deve comunicare in fattura il consumo annuo in modo che l’utente sia consapevole della propria propensione all’utilizzo della risorsa idrica. Tutto ciò rientra nella strategia della Comunità Europea che sostiene che “una politica tariffaria per l’acqua basata sulla misurazione volumetrica è uno strumento valido per aumentare l’efficienza idrica”. Il servizio idrico viene finalmente considerato alla pari degli altri servizi pubblici; l’utente viene messo in grado di poter verificare i propri consumi per una maggiore consapevolezza dell’uso della risorsa idrica.