Sabato 30 ottobre 2010 alle ore 11.30 a Palazzo D’Accursio, sede del Comune di Bologna, in occasione delle “Giornate Europee contro lo Spreco”, promosse con il patrocinio della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo e con il sostegno, tra gli altri, di Eni e Telecom Italia, è stato ufficialmente assegnato il Premio “Non sprecare”.
Il riconoscimento, suddiviso in tre distinte categorie, è andato a Don Ciotti, a Made in carcere e a una nostra vecchia conoscenza, la Campagna Porta la Sporta. Don Ciotti, fondatore di Libera e Casa Acmos, è stato premiato come Personaggio per «Il suo costante e appassionato impegno contro qualsiasi forma di spreco, relativo sia ai beni materiali sia a quelli immateriali. Attraverso la sua testimonianza e l’esperienza della sua vasta rete di volontari, don Ciotti ha dimostrato come sia possibile combattere lo spreco, l’indifferenza e il cinismo, e affermare i valori della solidarietà, della responsabilità e della partecipazione» ha dichiarato la giuria presieduta da Antonio Galdo, giornalista e ideatore della kermesse.Il premio alle aziende è invece andato a “Made in carcere”, cooperativa di Lecce, che contribuisce a ridurre gli sprechi riutilizzando scarti di lavorazione e indumenti destinati al macero per realizzare borse e accessori confezionati dalle detenute. Infine, per la categoria Associazione, il riconoscimento è stato assegnato ai Comuni Virtuosi per la campagna Porta la Sporta di cui abbiamo ripetutamente dato notizia sul nostro blog.
Complimentandoci con Silvia Ricci, coordinatrice e fondatrice di Porta la Sporta, cerchiamo di capire quali sono i segreti di una campagna così riuscita.
In tutti questi anni come avete comunicato lo spreco legato al consumo di sacchetti di plastica ai cittadini, agli enti e alle aziende a cui vi siete rivolti?
«In realtà, anche se ho l’impressione di farlo da anni, la campagna è stata lanciata in sordina il 22 marzo 2009, semplicemente mettendo il sito online. Mi ricordo che anche Envi ne aveva parlato insieme a pochissimi altri. Per quanto riguarda invece nello specifico la comunicazione sullo spreco che il consumo usa e getta rappresenta e, soprattutto sugli strascichi e sull’influenza che questo modo di agire improntato alla soddisfazione delle comodità momentanee ha nel determinare le scelte quotidiane, ma non solo, con effetti devastanti se moltiplicato per miliardi di individui, traspare in tutti i nostri comunicati e contenuti del sito. Quindi, gran parte della nostra comunicazione si è incentrata sul web, soprattutto tramite il sito e l’invio di comunicati stampa a siti e blog di settore. Le pubbliche amministrazioni sono state invece coinvolte attraverso inviti e comunicazioni mirate a cadenza regolare in particolar modo in occasione di eventi da noi organizzati come la Settimana Nazionale Porta la Sporta e la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. La strategia è stata la stessa per le principali insegne della GDO. Al momento è in corso raccolta firme per Mettila in rete da presentare alle insegne. Ci siamo poi rivolti alle associazioni ambientaliste e ai movimenti spontanei. Infine, da pochi mesi, abbiamo aperto un profilo su Facebook per puntare maggiormente sull’interattività e per ampliare il campo ad altri aspetti del vivere sostenibile».
Quale strategia è stata più efficace?
«Non c’è una strategia più efficace di altre. E’ il mix di più strategie che premia, soprattutto quelle prese in prestito dal marketing che non sempre sono tipiche dei progetti di comunicazione ambientale, anche solamente perchè gli stessi, salvo poche eccezioni, sono attivi per un tempo troppo limitato. Tra le cause la mancanza di finanziamenti pubblici stanziati con regolarità e altre cause che sarebbe troppo lungo stare ad elencare.
Porta la Sporta ha letteralmente bombardato su tutti i fronti e da oltre 18 mesi tutti quegli attori che pensiamo abbiano un ruolo nel miglioramento o nell’eliminazione del problema evidenziando a ciascuno il loro ruolo e il possibile intervento, oltre ai relativi vantaggi economici o di immagine ottenibili da una loro partecipazione».