Envi.info offre ai Consorzi di Filiera del sistema CONAI una vetrina in cui esprimere liberamente il loro punto di vista sul tema della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) 2016: la “riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi”.
CiAl è un consorzio senza fini di lucro che rappresenta l’impegno assunto dai produttori di alluminio e dai produttori e utilizzatori di imballaggi in alluminio, nella ricerca di soluzioni per ridurre e recuperare gli imballaggi, conciliando le esigenze di mercato con quelle di tutela dell’ambiente. Nell’ultimo anno, attraverso gli accordi stretti con oltre 6.607 Comuni italiani, e il coinvolgimento di 52 milioni di cittadini, il Consorzio ha recuperato il 75,5% degli imballaggi in alluminio immessi sul mercato nazionale.
- Come è evoluta, in termini quantitativi e qualitativi, la raccolta di alluminio negli ultimi anni?
Nel corso degli ultimi anni la raccolta degli imballaggi in alluminio ha avuto un incremento costante in termini quantitativi stabilizzando anche, in maniera determinante, il livello qualitativo verso le fasce più alte e utili per avviare direttamente il materiale a riciclo senza la necessità di ulteriori trattamenti per garantire un adeguato grado di “purezza”. Ciò è dovuto principalmente ad una sempre più diffusa pratica della raccolta porta a porta, dell’affermarsi del modello cosiddetto “multileggero” e del conseguente conferimento presso impianti di selezione dotati di tecnologie in grado di separare il metallo in maniera automatica e dedicata. Occorre inoltre sottolineare come in questo contesto si è andata ampliando sempre più la presenza delle diverse tipologie di imballaggi in alluminio in una raccolta storicamente dedicata alla lattina per bevande e che oggi, grazie anche ad una maggior maturità del consumatore finale e ad una più attenta informazione, riguarda anche le scatolette, le vaschette, le bombolette, il foglio sottile e anche chiusure e coperchi.
- Quali sono le misure di prevenzione che suggerite o già attuate per ridurre l’impatto degli imballaggi?
In linea con i principi della Prevenzione – per ogni tipologia di imballaggio in alluminio viene utilizzata la quantità minima di materiale utile per garantire le funzioni dello stesso – e modello nazionale di riferimento per un sistema basato sull’economia circolare, l’industria italiana dell’alluminio produce ormai il 100% di alluminio da riciclo. I benefici che ne derivano, come l’enorme risparmio energetico prossimo al 95% rispetto alla produzione da minerale, la conseguente riduzione di emissioni e la conservazione delle caratteristiche chimico-fisiche, del tutto identiche all’alluminio primario, lo rendono, indubbiamente, uno dei materiali più ecocompatibili ed ecosostenibili, oggi disponibili. Leggerezza e completa riciclabilità rendono l’alluminio perfettamente coerente con i criteri di prevenzione e, grazie al primato che il materiale detiene per la protezione e la lunga conservazione dei prodotti tramite l’elevata capacità di effetto barriera, il packaging in alluminio riveste un ruolo fondamentale anche per la riduzione degli sprechi alimentari.
- Quali sono i consigli più importanti su come ridurre l’impatto degli imballaggi?
Come dicevo l’alluminio rispecchia pienamente i principi e i valori della Prevenzione, intrinseci, quindi, al materiale stesso. Minimizzare la quantità di materiale impiegato a parità di volume e di performance tecniche è un obiettivo costantemente perseguito da parte della filiera del packaging in generale. Tutto ciò rende evidente un impiego economicamente e ambientalmente efficiente delle risorse. Per quanto riguarda la lattina per bevande, ferma restando la vocazione al riciclo completo e infinito del materiale, si è assistito nel corso degli anni a molteplici interventi sul corpo e sulla chiusura del prodotto, spesso impercettibili da parte del consumatore finale ma di altissimo valore in termini di sostenibilità. Dalla linguetta solidale al coperchio e quindi destinata assieme al corpo della lattina a riciclo, alla riduzione di spessori e di peso superiori al 30% conseguiti nel corso degli ultimi vent’anni.
Quindi il consiglio che possiamo dare è solo uno: separare in casa l’alluminio e conferirlo negli appositi contenitori della raccolta differenziata per garantirne l’avvio a riciclo.