Il “Salone Internazionale del Gusto” e Terra Madre, le manifestazioni targate Slow Food legate alla cultura del cibo in programma a Torino dal 21 al 25 ottobre, si annunciano quest’anno all’insegna di una maggiore sostenibilità ambientale rispetto alle precedenti edizioni.
L’obiettivo, annunciato dagli organizzatori in un’apposita conferenza stampa, è quello di diminuire del 65% l’impatto ambientale dei due eventi rispetto all’edizione 2008, che a sua volta aveva già dimezzato l’incidenza ambientale rispetto al 2006. In assenza di dati più precisi, che permettano di capire come siano state calcolate queste percentuali, è comunque interessante passare in rassegna le azioni previste per raggiungere gli obiettivi fissati.
«Il progetto di riduzione dell’impatto ambientale di Salone del Gusto e Terra Madre è un’iniziativa altamente innovativa, che conferma la vocazione di Slow Food a prendere il meglio dei nostri saperi per guardare con essi al futuro in maniera creativa e originale –ha dichiarato il presidente Slow Food Italia, Roberto Burdese– Grazie a questo progetto (che forse non ha eguali al mondo) abbiamo messo in relazione virtuosa tra loro oltre trenta aziende e soggetti; abbiamo pensato e lavorato assieme, creando soluzioni a volte semplici a volte complesse ma sempre di grande efficacia. Un motivo di orgoglio in più per questi due eventi che cercano di essere il più possibile coerenti con la proposta di qualità “buona, pulita e giusta”».
Tali “alleanze”, concretizzatesi nelle ricerche innovative effettuate in questi due anni da tutti i soggetti coinvolti, hanno portato all’individuazione di 22 nuove idee, articolate in dieci ambiti di intervento: dall’utilizzo di materiali eco-sostenibili per allestimento e supporti grafici (stand e bancarelle saranno, ad esempio, realizzate con legname certificato e sansa esausta; il forex è stato sostituito, in molti casi, da cartoncino riciclato, mentre al Pvc sono stati preferiti i teli EverGreen) all’allungamento del ciclo di vita dei materiali per allestimento e grafica (i pallet dei supporti espositivi verranno riutilizzati per la logistica da alcune aziende partner); dalla riduzione del fabbisogno energetico alla massimizzazione dell’efficienza del trasporto, sia dei delegati, che dei visitatori che delle merci.
Particolare attenzione sarà quindi posta nei confronti della tematica “rifiuti”, sia con la valorizzazione della raccolta differenziata che attraverso la messa in pratica di strategie di prevenzione alla fonte.
Grazie al coinvolgimento di Amiat (socio AICA), il sistema di raccolta interna ed esterna all’evento punta a raggiungere il 70% di differenziazione dei rifiuti. Prevista la raccolta integrale di tutte le frazioni (plastica, carta e cartone, vetro e lattine, organico, legno e sughero, olio esausto e residuo indifferenziabile) organizzata su tre livelli: le isole di raccolta, presidiate da volontari di Legambiente (appositamente formati da ERICA soc. coop.) che aiutano il pubblico a porre il rifiuto nel contenitore giusto; il sistema “banco a banco” con il quale si prelevano i rifiuti già differenziati dai singoli espositori all’interno dei propri spazi; la raccolta di materiale (soprattutto organico) nelle cucine e nelle aree di preparazione dei piatti in degustazione.
Per quanto riguarda la riduzione alla fonte dei rifiuti, invece, si punterà su meno supporti cartacei, imballaggi più leggeri e acqua alla spina, oltre all’utilizzo di componenti biodegradabili e compostabili in Mater Bi sia per la fruizione del cibo che per gli shopper.
Previsto anche il recupero delle derrate alimentari, attraverso una “cena degli avanzi” (cucinata a fine manifestazione da un team di cuochi stellati e di note osterie, all’insegna del non-spreco, del recupero e del riuso, della fantasia e della convivialità) e tramite il progetto “Buon Samaritano”: a fine Salone, gli operatori Amiat recupereranno infatti stand e cucina tutto il cibo che verrebbe altrimenti sprecato e tali derrate verranno assegnate dal Comune di Torino ad enti assistenziali del territorio.