di Silvia Musso
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Cittadini, esperti e studiosi non rimarranno di certo delusi dalla terza edizione di Ravenna 2010. Uno dei principali festival italiani su rifiuti, acqua ed energia, organizzato da Labelab e Bacino Padova 2 (www.novambiente.it), dal 29 settembre al 1 ottobre, intende fornire al pubblico occasioni di informazione e formazione su diverse tematiche tecnico-economiche in materia ambientale.
Il programma della manifestazione è molto ricco e fitto di incontri e i numeri lo dimostrano. Sono state infatti organizzate 58 iniziative: 4 conferenze, 27 workshop, 16 labmeeting, 8 eventi culturali, il Premio Ambiente CCIAA, Labecamp, Anteprima Ravenna 2010.
I principali obiettivi che gli organizzatori intendono raggiungere sono quattro e sono tutti “in”: l’innovazione con le buone pratiche dal basso e le slide tecnologiche, l’integrazione tra saperi e culture per una crescita nei settori di rifiuti, acqua ed energia, gli investimenti come garanzia di sviluppo dell’economia verde e l’internazionalizzazione come scambio di conoscenze e
opportunità. Le novità di questa edizione di Ravenna 2010 saranno la trasmissione dell’evento in diretta streaming su tutti i portali dei partner e delle Università che parteciperanno, fra le quali Roma, Bari, Ferrara, Trieste e Perugia e la partecipazione delle associazioni di categoria legate alla comunicazione.
Tra tutti gli appuntamenti, oltre alla mostra curata da AICA “Comunicare l’acqua pubblica” allestita tra gli “eventi culturali” a Piazza del Popolo dal 29 settembre al 1 ottobre, segnaliamo per il loro taglio comunicativo i seguenti incontri.
Il workshop A Se dico falso non corrisponde al vero. MuSeS il primo metodo che svela le esigenze nascoste dell’utente (giovedì 30 settembre, 10-13 SALA 6) in cui sarà illustrata la metodologia per la customer satisfaction MuSeS, strumento, diretto ad esplorare l’universo simbolico e le aspettative inconsapevoli del consumatore, ha come sua prerogativa le stimolazioni multisensoriali, che permettono di bypassare gli aspetti cognitivi del consumatore e analizzare le sue scelte inconsce, oltrepassando la suddivisione tradizionale tra metodi qualitativi e quantitativi.
Il workshop B Markethink. il pensiero che salvaguarda l’ambiente (venerdì 1 ottobre, 10-13 SALA 6) che si prefigge di focalizzare lo stato dell’arte in materia di marketing partendo dal livello accademico. “Markethink significa – spiega, Amedeo Levorato, Presidente Consorzio Bacino Padova 2 – “pensa il mercato, il mercato comprende”. Solo una educazione capillare di comportamenti quotidiani (nel consumo, nell’acquisto, nell’abitare e nel relazionarsi) favorisce comportamenti ambientalmente sostenibili. Senza ipocrisie né inutili catastrofismi, è possibile indurre il consumatore a riflettere e moderare i consumi, preferendo qualità e convenienza, e anche un modo diverso di comprare e vivere“.
La conferenza Antropologia, comunicazione e marketing in materia ambientale (giovedì 30 settembre, 18-20) sarà un interessante confronto tra antropologia, comunicazione e marketing in materia ambientale grazie agli interventi di Richard Bagozzi, Professore di Marketing alla Ross School of Business (University of Michigan) al prof. Massimo Bergami (direttore Alma Graduate School, Università degli Studi di Bologna) e al prof. Michelangelo Tagliaferri (Fondazione Accademia di Comunicazione Milano).
Questi appuntamenti mirano a spiegare come il marketing legato all’ambiente possa influenzare cambiamenti culturali e l’acquisizione di nuove abitudini, come afferma ancora Amedeo Levorato: “Educare, suggerire, “creare” modelli di consumo ambientalmente sostenibili costituisce il primo strumento di marketing. La coscienza ambientalista è una tendenza globale che va sfruttata e valorizzata. Occorre però articolare la consapevolezza ambientale con soluzioni concrete, calate nel territorio. Come abbiamo visto dalle recenti polemiche, non bastano più il marketing “strategico” di Al Gore e il catastrofismo dell’IPCC. Occorre suggerire soluzioni ambientalmente sostenibili a livello locale, trasferire le buone pratiche, fare emergere comportamenti e regole che rappresentino “standard de facto”, che vengano adottate poi dall’industria e dal commercio“.
Le pubbliche amministrazioni hanno in questo senso un ruolo fondamentale perché devono imparare a comunicare ai cittadini il costo reale di tutti i loro comportamenti. “Tutti i modelli di comunicazione basati sull’evocazione del risparmio energetico, ambientale, ecologico, ed anche fisiologico ed emotivo (incidentalità automobilistica, abuso di droghe, alcoolici, farmaci, violenza domestica) sono modelli tesi a prevenire il disagio e incoraggiare una convivenza civile. L’educazione al rispetto e alla promozione del bello nell’ambiente e nella città, al rispetto reciproco tra persone, alla conoscenza della storia e della cultura delle città e del proprio territorio, l’apertura al diverso e la conciliazione delle diverse culture: sono tutti strumenti di una comunicazione pubblica interculturale e socialmente sostenibile che dovrebbe rappresentare un punto di riferimento per tutte le realtà pubbliche”.
Siamo certi che anche questa nuova edizione di Ravenna 2010, la cui partecipazione è gratuita, sarà un importante momento formativo-informativo di incontro tra addetti ai lavori per il reperimento e lo scambio di tutte le informazioni tecniche, legali, scientifiche ed economiche legate all’ambiente.