La Giornata di prevenzione dello spreco alimentare venne celebrata per la prima volta il 5 febbraio 2014 in Italia. La giornata è stata ideata ed istituita dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con la campagna Spreco Zero e Università di Bologna – Distal. In quell’occasione, per iniziativa del coordinatore PINPAS Andrea Segrè, furono convocati gli “Stati generali” della filiera agroalimentare italiana. PINPAS, promosso da Ministero dell’Ambiente, è il Piano Nazionale di prevenzione dello Spreco alimentare per sensibilizzare le persone sullo spreco alimentare. Dal 2014 ad oggi la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare è l’occasione per la diffusione di nuovi dati da parte dell’Osservatorio nazionale sugli sprechi Waste Watcher (Lmm/Swg). (fonte: Wikipedia).
Secondo l’indagine emerge che, a poco più di un anno dall’entrata in vigore della Legge Gadda (la 166/16) sugli sprechi alimentari, una famiglia italiana butta in media 85 kg di cibo l’anno. Inoltre 3 italiani su 4 (il 71%) hanno diminuito – in alcuni casi annullato – gli sprechi alimentari. In particolare il 40% degli italiani lo ha diminuito, il 31% ha annullato lo spreco, mentre il 22% lo ha mantenuto costante e c’è un 7% che dichiara di aver sprecato di più rispetto allo scorso anno.
Agli sprechi domestici, che rappresentano in valore ben il 54% del totale, vanno aggiunti quelli nella ristorazione (21%), nella distribuzione commerciale (15%), nell’agricoltura (8%) e nella trasformazione (2%) per un totale di oltre 16 miliardi in un anno. Inoltre lo spreco domestico ci costa ogni giorno all’incirca 1 euro.