Prodotti a porte chiuse, eliminati con discrezione, e nascosti da eufemismi, i rifiuti del corpo umano sono una cosa comune a tutti e naturale come respirare, ma preferiamo non parlarne. Ma dobbiamo. Non solo in paesi in via di sviluppo quello dei rifiuti umani è una grave minaccia per la salute pubblica: con la crescita della popolazione, le malattie che si sviluppano dai rifiuti uccidono molte più persone in tutto il mondo ogni anno, rispetto a ogni altra singola causa di morte. Anche in America, 1,95 milioni di persone non hanno accesso ad un servizio igienico interno. Tuttavia, questo tipo di argomenti restano non menzionabile.
”The Big Necessity” si mira a scoprire questi tabù, rivelando tutte le problematiche che la gente affronta, quello che fa e non fa, quando deve trattare con i propri rifiuti organici. Spostandosi da profonde fogne sotterranee di Parigi, Londra e New York –un disastro infrastrutturale in attesa che qualcosa si verifichi – ad una baraccopoli indiana dove dieci bagni sono condivisi da 60000 persone, Rose George si ferma lungo il percorso per esplorare le esperienze già in atto che potrebbero salvarci dal disastro: la Cina con i suoi cinque milioni di digestori di biogas, che producono energia dai rifiuti; gli “eroi”del movimento per la diffusione dei servizi igienico-sanitari nel terzo mondo; l’inventore dell’umile Car Loo; e la US Army con i loro laser personali, utilizzato dai soldati per eliminare le loro deiezioni.
George Rose, scrittrice freelance e giornalista che collabora regolarmente con Slate, The Guardian, The Independent, and the Financial Times, ha trasformato il soggetto di cui tutti noi vogliamo evitare di parlare, in una causa, mettendone in luce le gravi conseguenze. Anche questa è comunicazione ambientale.