di Eleonora Anello e Francesco Rasero
“Più bici più baci” ed “Esci dalla scatola” sono i claim della campagna, ideata e coordinata internamente (Area Comunicazione del Comune), che si avvale sia di media tradizionali (20 mila depliant, 5 mila adesivi e affissioni in tutta la città, con trecento tra manifesti 6×3 e gonfaloni) sia di un vettore innovativo e decisamente capillare: i biglietti dell’Ataf, l’azienda di trasporto municipale.
Scorci di una Firenze di ieri e di oggi (in cui la bicicletta è sempre protagonista), accompagnati dal pay-off “Firenze è ciclabile”, verranno infatti riprodotti anche su 500 mila biglietti per l’autobus, con l’obiettivo di raggiungere un target multiplo: oltre ai residenti, anche turisti e pendolari.
Il Comune ha quindi messo a disposizione un servizio di bike-sharing, con depliant delle piantine degli oltre 63 km di piste ciclabili presenti nel capoluogo toscano.
Cos’ha spinto il Comune di Firenze a lanciare questa campagna? «Da un lato ridurre l’inquinamento, il traffico e i tempi di percorrenza, rendendo più silenziosa la città per poterla vivere e ascoltare –spiegano i promotori- Dall’altro creare l’immagine di una città al passo con i tempi seguendo l’esempio virtuoso di altre metropoli internazionali».
Anche la comunicazione ambientale diventa così un mezzo di promozione della città, con l’obiettivo di mettere Firenze al pari di Parigi (con l’esempio del Velib), Londra o Barcellona (il Bicing, diventato parte integrante della rete di trasporti pubblici urbani), metropoli europee che da anni investono sul bike-sharing e sulla mobilità “a due ruote”.
Finalmente anche l’Italia inizia a muoversi in questa direzione. Speriamo non siano i soliti progetti tanto sbandierati che poi, dopo qualche mese, vengono abbandonati…
Anche noi lo speriamo e rafforzeremo la dose trattando in un prossima articolo di critical mass.