“Chi differenzia vince! All’Olimpico come a casa sua”. Questo il claim della nuova campagna di sensibilizzazione che promuove l’avvio della raccolta differenziata allo stadio Olimpico di Roma. Sarà proprio il derby-evento dell’11 Aprile Lazio-Roma a dare l’avvio all’iniziativa.Già da anni Madrid si è mobilitata a tal fine, mentre in Italia si tratta del primo progetto di raccolta differenziata negli stadi.
La campagna è stata, infatti, confezionata per il pubblico calcistico: il claim ricorda i cori dei tifosi, i testimonial sono i loro beniamini: Tommaso Rocchi per la Lazio e Roberto Aquilani per la Roma. Maxi-affissioni all’interno dello stadio, uno spot da proiettare in occasione degli eventi calcistici e uno radiofonico per le radio locali. Del resto, anche la raccolta differenziata come il calcio rappresenta uno sport di squadra.
Partner indispensabile per la riuscita del progetto è l’AMA Roma che darà il suo contributo all’iniziativa attivando alcuni servizi mirati come un apposito team per la raccolta, eseguita al termine di ogni partita.
Finalmente è possibile parlare di un calcio che si avvicina ai problemi della società e non viene sempre citato per tristi fatti di cronaca. Ma approfondiamo l’argomento con l’area comunicativa CONAI:
Come è nata l’idea dell’iniziativa?
L’iniziativa è nata da un’idea della Commissione Ambiente del Senato, fortemente appoggiata dall’associazione del CONI e dal CONAI, che da tempo aveva puntato all’idea di portare la raccolta differenziata all’interno di luoghi di aggregazione come gli stadi.
C’è stato un grande riscontro anche da parte del mondo sportivo, in particolare delle squadre della Roma e della Lazio, che da subito hanno offerto la disponibilità dei due calciatori Rocchi e Aquilani come messaggeri della campagna, per la realizzazione di uno spot che verrà proiettato sullo schermo dello Stadio Olimpico in occasione del derby. Questa genere di iniziativa è la prima in Italia, ma si può allargare anche ad altre realtà. La fase sperimentale si chiuderà con la partita della Champions League. L’obiettivo però, al di là della fase sperimentale, è quello di rendere sistematica la raccolta differenziata all’interno dello stadio.
Come si svolgerà in concreto l’iniziativa di sabato?
Il progetto prevede che i rifiuti di imballaggio generati dal pubblico e dagli esercizi commerciali vengano separati con l’intervento di squadre ecologiche e vengano avviati al riciclo attraverso il CONAI.
Per quanto riguarda la raccolta sugli spalti, gli operatori differenzieranno la carta dai rifiuti non recuperabili, mentre nell’area di ingresso dello stadio verranno messi a disposizione degli spettatori due tipi di sacchi, uno blu per la raccolta degli imballaggi in plastica ed uno nero per la raccolta dei rifiuti non recuperabili. Durante la procedura di controllo per l’entrata allo stadio, i tifosi saranno chiamati a gettare i rifiuti in uno di questi due sacchi. I punti di ristoro all’interno dello stadio saranno forniti di mastelli per il vetro, sacchi per la carta, per la plastica, per la raccolta multimateriale e infine per quella indifferenziata. Inoltre, l’AMA garantirà la raccolta della frazione organica e la Provincia Roma si è impegnerà per promuovere all’interno dello stadio l’adozione di imballaggi riutilizzabili o biodegradabili. La previsione è quella di raccogliere circa 75 quintali di rifiuti a partita.
I tifosi hanno recepito il messaggio veicolato dai due calciatori utilizzati come testimonial?
In realtà la campagna informativa verrà presentata sabato 11 aprile, in occasione del derby, giorno in cui formalmente partirà l’iniziativa. Il messaggio dello spot richiama l’importanza di creare un filo rosso tra i comportamenti corretti da tenere a casa nostra e ciò che avviene quando siamo all’esterno, in questo caso allo stadio. E’ dunque un messaggio di coscienza civica: tutti noi, infatti, con il gesto quotidiano della separazione dei rifiuti, diamo un fondamentale contributo all’ambiente. Come abbiamo detto in occasione della conferenza stampa, la raccolta differenziata, come il calcio, è un gioco di squadra: i cittadini separano i rifiuti, la pubblica amministrazione ha il compito di fare il servizio di raccolta differenziata e infine il CONAI chiude il cerchio, garantendo l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio.
Sono previsti altri eventi correlati?
Prevediamo di allargare l’iniziativa anche ad altre manifestazioni. CONAI in particolare ha intenzione di creare un progetto educativo ad hoc per i luoghi sportivi, in particolare nelle scuole dello sport dedicate ai più giovani.
Ma questo tipo di interventi ha qualche efficacia?I tifosi aumentano la loro sensibilità sulla tematica ambientale?O serve forse qualcosa di più organico e continuativo?Per carità,tutto fa brodo…però credo che le risorse siano limitate e vadano spese meglio!
La comunicazione ha un carattere esemplare e intende veicolare un messaggio positivo con laiuto di testimonial molto popolari (i calciatori). Per ottenere risultati concreti le azioni devono però essere più continuative e al messaggio generale deve seguire una campagna di attivazione dei servizi sul territorio (azioni che i Comuni e CONAI fanno con meno visibilità mediatica e più risultati concreti).
Emanuela Rosio – Direttore –
Condivido. Resto scettico sull’uso di calciatori come testimonial a favore dell’Ambiente, anche perché normalmente hanno stili di vita poco sostenibili e quindi si capisce che lo fanno solo perchè viene chiesto loro di farlo..
Il calcio non è un gran modello ma raggiunge chi è difficile raggiungere con altri mezzi più coerenti…
Emanuela Rosio -Direttore-