I pannolini lavabili sono ormai una realtà che si sta ri-consolidando nel tempo: esistevano fino agli anni ’70, poi soppiantati dagli usa-e-getta; ora sono tornati in auge per combattere l’annoso problema dei rifiuti che non si riescono a differenziare e finiscono tal quali in discarica o negli inceneritori.
Sia la Provincia di Torino che la Provincia di Napoli hanno visto in questo prodotto, migliorato e cambiato rispetto ai vecchi “ciripà”, una risorsa per la riduzione dei rifiuti, da promuovere e far conoscere alle nuove generazioni di genitori.L’iniziativa della Provincia di Torino si chiama “Nella culla + salute – rifiuti” ed è attiva (in via sperimentale) dal 2008; quella della Provincia di Napoli è di quest’anno e si intitola “Non c’è più tempo da buttare. Buone abitudini per ridurre la produzione di rifiuti: Il pannolino lavabile.”
Entrambe le campagne hanno lo scopo di far conoscere l’utilizzo del pannolino lavabile ai neo genitori, pur con approcci e modalità differenti.
Il progetto della Provincia di Napoli, come spiega l’ingegner Monica Casale dell’Assessorato all’Ambiente, è nato dalla collaborazione con l’Associazione “Nonsolociripà” e col sito internet www.nonsolociripa.it. «Non avendo a disposizione budget per iniziative più corpose, l’assessore Giuliana DI Fiore si è interessata all’iniziativa promuovendola con un convegno svoltosi a Napoli il 3 aprile scorso, che aveva come interlocutori medici di base, pediatri di base, ostetriche e appartenenti all’ordine dei medici farmacisti e come relatori esponenti di spicco di queste categorie».
In pratica la campagna di comunicazione per far conoscere il pannolino lavabile è stata veicolata dal convegno e presentata in prima istanza a coloro i quali (medici, ostetriche ecc) hanno un primo contatto diretto con i neo-genitori.
Il messaggio di riduzione dei rifiuti, risparmio economico e salute del bambino è stato fatto passare, dunque, attraverso il canale più autorevole per la famiglia: il medico.
«La campagna si compone inoltre di opuscoli e locandine da distribuire ai soggetti interessati (ambulatori, ospedali..) e alle associazioni ambientaliste del territorio -continua Casale- Inoltre abbiamo creato una rete di punti vendita dei pannolini lavabili presso le farmacie cittadine, il cui elenco è scaricabile dal sito istituzionale della Provincia».
Il progetto della Provincia di Torino è invece già consolidato, poiché iniziato nel 2008 su due territori, Beinasco e Chieri. Visto il successo, è stato esteso nel 2009 a tutti i Comuni della Provincia.
La campagna di comunicazione si basa sul principio del buono-sconto sull’acquisto di un kit di pannolini lavabili, ottenibile facendone richiesta agli uffici provinciali preposti. Con un target di riferimento così ben delineato, la diffusione della notizia è stata affidata al sito internet istituzionale e alla diffusione di opuscoli con il dettaglio dell’iniziativa in luoghi di interesse, quali ospedali, asili nido, ambulatori pediatrici.
Alcuni partner, a livello locale, hanno poi ripreso e amplificato la campagna: la torinese Amiat, ad esempio, ha prodotto e distribuito propri materiali informativi.
Piuttosto che sulla visibilità si è preferito investire sul contenuto, come spiegano l’assessore allo sviluppo sostenibile e pianificazione ambientale Angela Massaglia e Agata Fortunato, sua portavoce: «Si è scelto di investire gran parte delle risorse nel buono sconto alle famiglie, anziché in una grande campagna comunicativa che coinvolgesse molti media a livello territoriale ma che togliesse risorse da impiegare nell’acquisto del kit di pannolini». Tale kit è disponibile in prezzi, marche e tipologie diversi, a seconda delle esigenze delle famiglie. «Questo ha un significato preciso: la scelta è della famiglia, non l’ha fatta a priori la Provincia», spiegano i promotori.
Strategie differenti, ma obiettivo comune: la riduzione dei rifiuti alla fonte, a partire dai neonati.
Belle iniziative, sulla carta. Ma qualcuno ha voglia di mettersi a lavare i pannolini… per salvare il mondo dai rifiuti?
Fino a qualche anno fa gli usa e getta non esistevano.. e tutti li lavavano. Forse è il caso di ripensare al “nostro” stile di vita, anche rimettendoci a lavare i pannolini.
probabilmente non avete bimbi! io ho 2 bimbi piccoli tutti e due con il pannolino… ma sapete quante lavatrici?! si sporcano loro e sporcano te… allora diventa necessario decidere: meglio gli usa e getta e una mamma meno esaurita o meglio consumare luce, acqua e detersivo per lavare anche i pannolini e una mamma nevrotica?
il mio bimbo ha 7 mesi e da quando era neonato uso pannolini lavabili! forse “anna la mamma” non conosce quelli di ultima generazione.. La mia scelta è di compromesso: alterno lavabili e usa e getta e vi garantisco che non sono nevrotica + il mio bimbo non conosce irritazioni da pannollino + la mia coscienza ecologica è “pulitissima” + la mia bolletta non è lievitata più di tanto (nonostante l’utilizzo dell’asciugatrice in inverno) + il risparmio economico a lungo termine non è indifferente!! può bastare??
Ciao!
Anch'io li ho usati per 18 mesi, poi ho cominciato a toglierlo e ora fa la pipì nel vasino e i pannolini li uso solo per la notte e il pisolino pomeridiano.
Diciamo che sono le scuse più comuni di chi non ha voglia di usare i lavabili: “sai quante lavatrici in più a settimana, e poi quanto si consuma di luce e acqua”? – 1° Con 18 pannolini i primi mesi lavi un giorno si e un giorno no, poi, quando si regolarizzano, lavi ogni 3 giorni.
2° Non è più come una volta che si devono strofinare uno ad uno a mano, fa tutto la lavatrice. 5 minuti per caricarla, 1 minuto per accenderla, 5 minuti per raccoglierli e stenderli, 5 minuti per metterli nel portapannolini.
3° In detersivo non spendi praticamente nulla. Ne puoi usare solamente 1 cucchiaio a lavatrice. Non si usa ammorbidente, o sbiancanti. E' consigliato l'uso del bicarbonato è aceto bianco per disinfettare.
4° Una lavatrice di classe A non consuma più di tanto. Sicuramente consuma mooooooolto meno acqua e luce in confronto a quella che si usa per produrre gli usa e getta.
Vuoi che ogni tanto non l'abbia detto anch'io:”uffa, devo lavare i pannolini”, ma è solo questione di mentalità e di abitudine. Come per tutte le cose.
E' la stessa scusa che si dicono per non fare la raccolta differenziata, o per non spegnere la luce dello stand by…..
Basta veramente poco….
Ognuno è libero di fare le proprie scelte di vita, ma almeno siate onesti e ditelo “non ho voglia e non mi interessa usare i pannolini lavabili” senza tante scuse.