On air il nuovo sito del “Rainforest Project” del principe Carlo d’Inghilterra testimonial e promotore già da qualche anno di una campagna a difesa delle foreste pluviali.
Il web è il mezzo più rappresentativo del progetto. Obiettivo principale è creare una comunità online che rivendichi un’azione urgente in difesa delle foreste tropicali.
L’iniziativa è sostenuta da diversi partner tra cui Virgin, Google, Sony e Mc Donald’s. Così, per la prima volta nella storia un erede al trono, membro della tradizionalista famiglia reale inglese, mette ufficialmente la sua faccia in un video cliccabile su YouTube e su MySpace.
Nello spot Carlo compare accanto a una rana, l’animale simbolo delle foreste tropicali e dei principi fiabeschi, al fine di sensibilizzare il pubblico alla causa ambientale. Compaiono anche altri celebri personaggi, tra cui il James Bond Daniel Craig, Harrison Ford, Pele, il Dalai Lama e i principi William e Harry.
In un momento in cui anche le guardie della regina scelgono di muoversi in modo più sostenibile parcheggiando le Range Rover 4×4 per pattugliare il castello di Balmoral con le mountain bike, l’ecoprincipe adotta, al contrario, condotte non del tutto rispettose dell’ambiente. Per i suoi spostamenti, ad esempio, predilige un aereo privato piuttosto che un volo di linea che produrebbe meno inquinamento. Ma tale comportamento sembra essere il tallone d’Achille di tutta la royal family. Il principe Andrew, è ormai stato denominato dai suoi sudditi “Miles Air Andy”, un soprannome ironico dovuto ai suoi numerosi viaggi di piacere effettuati non solo a spese dei contribuenti britannici ma anche e soprattutto a spese dell’ambiente.
Ora, ad essere messa sotto accusa dalle organizzazioni ambientaliste internazionali, come Greenpeace, Friends of the Earth, WWF, è la linea di alimenti biologici prodotti proprio da Carlo. Almeno cinque di essi contengono l’olio di palma, un ingrediente che, oltre a essere poco salubre, attualmente rappresenta la maggior causa della distruzione proprio della selva tropicale.
Una campagna ben studiata e ben promossa può essere danneggiata e perdere in efficacia a causa del suo testimonial che, seppur di prestigio, per colpa delle sue scelte di vita, scredita l’intero impianto comunicativo? Oppure la popolarità di Carlo che inanella una gaffe dopo l’altra aumenterà la visibilità della campagna?