Le proteste suscitate dalla campagna del WWF che ha tappezzato gli scorsi giorni Manhattan, e di cui esiste anche una versione video, ha scatenato le ire di molti newyorkesi che si apprestavano a commemorare l’11 settembre, apre un’interessante interrogativo:
E’ lecito strumentalizzare un evento come questo?
Mi sento di fare comunque due osservazioni a margine:
– la prima è che equiparare due eventi come quello del 9/11 e lo tsunami del 2004, e la loro disparità di vittime, mette anche sullo stesso piano la brutalità della Terra (come recita il payoff della campagna) con quella dell’uomo. L’ 9/11 è un atto deliberato, lo tsunami è un fatto di origine naturale. Seppur con la stessa brutalità, di per sé la natura non uccide deliberatamente, anche se l’attività antropica incide, è ormai appurato, sui cicli naturali.
– la seconda è che sull’onda provocata dalla campagna, molti media hanno anche riportato il nuovo allarme sul clima lanciato dal WWF in occasione della Conferenza di Ginevra: circa un quarto della popolazione mondiale (1.687.704.845 persone) è minacciato dalle inondazioni (tsunami) a causa dello scioglimento dei ghiacciai dell’artico. Il solo tsunami del 2004 fece 28mila vittime.
La proporzione tra i due dati è evidente. Ma senza la campagna incriminata, questo nuovo allarme sarebbe passato inosservato? Oppure l’indignazione per una campagna fortemente emotiva, rischia invece di danneggiare l’immagine di chi la propone e del messaggio che si vuole veicolare?
Per la terra, siamo tutti clandestini.
Davvero un bellissimo video.. congegnato benissimo… davvero efficace.. ottima la scelta di colpire e destare fastidio, stupore, far parlare di se…
Mi trovo d'accordo con l'iniziativa, per quanto brutale e fuori luogo, rende davvero l'idea.
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