La sensibilità dei cittadini nei confronti dell’ambiente e della salute è in aumento ma non sempre i media riescono a soddisfare questo nuovo bisogno informativo. Nasce per rispondere a questa nuova esigenza Ecograffi, periodico online che verrà presentato martedì 10 novembre 2009, alle ore 12, presso il King Kong Microplex di via Po 21, a Torino. Per l’occasione interverranno Giorgio Diaferia, direttore del periodico, medico e giornalista; Nicola de Ruggiero, assessore all’Ambiente della Regione Piemonte. Modererà la giornalista Antonella Frontani.
Ecograffi si propone di trattare congiuntamente tre temi spesso tenuti separati, sebbene la tutela del benessere sia direttamente collegata all’ambiente che a sua volta è influenzato dal modo con cui l’individuo affronta la quotidianità.
La redazione del nuovo periodico è composta da un team di professionisti che lavora insieme già da dieci anni, durante i quali ha prodotto la trasmissione televisiva Antropos, in onda su Quarta Rete e i canali Sky, curato un blog e organizzato numerosi eventi di confronto pubblico e scientifico.
Dottor Diaferia, si parla di informazione scientifica, divulgazione naturalistica, educazione ambientale, perfino di comunicazione sociale. Lei come definirebbe la comunicazione ambientale dal punto di vista medico?
«La comunicazione ambientale dal punto di vista medico è molto carente. Manca un insieme che sappia davvero far comprendere ai decisori politici e alla gente, che oggi parlare di tutela della nostra salute vuol dire anche, e in maniera non episodica, parlare di tutela dell’ambiente di vita e di lavoro in cui noi ci troviamo. Tralasciando l’ambiente di lavoro, normato da leggi specifiche, ricordo come oggi manchino dei chiari strumenti operativi qualora nel nostro ambiente di casa, in cui gli italiani tendono a passare almeno l’80-90% del loro tempo, vengano superati i limiti per certe sostanze. Ambiente vuol certo dire politiche di Prevenzione Primaria, vuol dire come e cosa mangiamo. Ad esempio, i tanti, troppi pesticidi ancora presenti nella frutta e verdura, seppure entro i limiti di legge, sono in grado di indurre delle mutazioni genetiche o delle alterazioni endocrine. Ancora un esempio, l’ambiente dove si vive condiziona la nostra salute poichè può o meno favorire stili di vita più sani, che tengono lontani problemi come obesità, diabete e malattie croniche degenerative e altre ancora. Non mi addentro poi nel mare magno dei danni alla salute da sostanze prodotte dall’ attività industriale ma è certo che, ad esempio, il problema amianto è ben lontano dall’essere risolto e che lo stesso vale per il cromoesavalente o per il radon».
Quindi per lei comunicare l’ambiente significa soprattutto prevenzione. Ma allora, qual è la mission di Ecograffi?
«Ecograffi esce per tentare un approccio molto diverso dall’esistente quando si parla di ambiente e di salute. La mia esperienza di medico di famiglia e di ecologista registra il bisogno di seguire un certo modello di comunicazione sociale, per spiegare anche al popolo di non addetti, in modo semplice, la complessità della tutela della nostra salute, grazie a un’attenzione più globale all’ambiente in cui ci troviamo a vivere. La nostra mission sarà dunque quella di documentare gli avvenimenti più significativi in questo settore, grazie a reportage realizzati ad hoc. La nostra nuova sfida è rappresentata da questo giornale web, aperto al contributo di tutti coloro che sono interessati a questi temi, così determinanti per la qualità del nostro futuro. Vogliamo informare una parte sempre più vasta dell’opinione pubblica su quali conseguenze l’inquinamento può avere sulla salute, ma anche offrire scenari di una vivibilità sociale diversa, grazie alla tutela ambientale, sollecitando così una riflessione sul rapporto tra degrado ambientale e perdita di salute, con delle chiare indicazioni dei costi sociali relativi».