Ogni kWh risparmiato è un kWh donato, ma ogni kWh prodotto da fonte solare è un kWh in meno sottratto alla comunità.
Con questa consapevolezza nel 2006 è nata Luce&Vitaenergia un’associazione culturale che intende, con l’aiuto dei cittadini e con il coinvolgimento delle imprese e delle istituzioni, produrre energia elettrica verde per salvaguardare l’ambiente e per ridurre le ingiustizie sociali. A tal fine è stato avviato il progetto collettivo FREE (Fotovoltaico per la Ricerca Eco ed Equo solidale) con cui ogni cittadino può adottare con 30 euro un piccolo quadretto di un impianto fotovoltaico comunale ubicato su una scuola. Gli impianti, che Luce&Vitaenergia andrà ad adottare, entrano in un “network di impianti fotovoltaici per la solidarietà tra i popoli” ed in accordo con il Comune coinvolto, ogni pezzetto di superficie fotovoltaica adottata genererà un ricavato economico che verrà completamente devoluto per la realizzazione di piccoli impianti fotovoltaici ad isola in villaggi rurali non serviti dall’energia elettrica utili per alimentare un presidio scolastico, un presidio per il primo soccorso o un presidio per la produzione di acqua potabile. Il progetto FREE è iniziato con il Comune di Medicina (BO) in cui l’adozione dell’impianto sulle Scuole Elementari Zanardi permetterà la realizzazione di tre piccoli impianti per alimentare tre scuole: una in Ghana e due in Tanzania.
La scuola riveste un ruolo fondamentale nel progetto FREE in quanto diventa il luogo comune per cercare di coinvolgere gli studenti in un progetto che deve essere soprattutto un progetto loro: il loro impianto, pagato da loro, per un loro progetto di solidarietà. «L’obiettivo – afferma Leonardo Setti, uno dei padri fondatori dell’associazione e docente dell’Università di Bologna – è quello di portare gli studenti a confrontarsi con il problema dell’energia che non è tecnologico ma è banalmente tra chi può consumare tutta l’energia che vuole e chi invece non riesce ad accendere una lampadina. Finché i nostri ragazzi non imparano a vedere l’energia come un problema di accesso alle risorse, non diventeranno mai adulti coscienti che il risparmio energetico è un valore imperativo da condividere. Infatti, se c’è qualcuno che consuma molto, ci sarà un qualcun altro che non può consumare».
A questo progetto se ne affianca un secondo, il TOZEROENERGY con cui un’impresa può compensare l’energia utilizzata per realizzare un prodotto e, per ogni prodotto venduto, adottare un piccolo pezzetto di un impianto fotovoltaico comunale ubicato su una scuola.
Il progetto TOZEROENERGY è stato avviato con il libro di Helen Caldicott “Il Nucleare non è la Risposta” di Gammarò Editori curato da Davide Stasi. Ancora Setti:
«L’associazione nasce per gestire il progetto FREE cioè l’adozione da parte dei cittadini, tuttavia, in questi anni, ci siamo accorti che diverse aziende si sono affacciate al progetto ed hanno contribuito all’adozione. Per questo motivo lo scorso anno abbiamo cominciato a ragionare per lo sviluppo di un progetto dedicato alle imprese che fosse alternativo ai progetti di compensazione delle emissioni attraverso la piantumazione di alberi. E’ nata così l’idea di un progetto per la compensazione dell’energia che risulta unico nel suo genere. L’azienda può partecipare all’adozione attraverso la sostenibilità della sua produzione la cui ricaduta diventa solidarietà».
I progetti dell’associazione, che mirano a creare una vera e propria rete internazionale e interculturale mettendo in contatto tra loro diversi attori e realtà geografiche distanti, non sono affiancati da una strategia di comunicazione. O meglio sono le stesse azioni esemplari di comuni, aziende e scuole virtuose che si fanno canali per la trasmissione di messaggi ambientali. Quale strategia educativa e formativa migliore a quella di responsabilizzare studenti e cittadini attraverso un loro coinvolgimento diretto, mettendo, come ama sottolineare Setti, il ”sole in Comune”? Con FREE l’energia solare è diventata una risorsa per il Comune ma è anche stata messa a disposizione della cittadinanza, come una risorsa da condividere.