di Paolo Ghiga
Una coppia di amiche si stanno deliziando nel loro passatempo preferito, lo shopping. Si sono fermate davanti alla vetrina di un negozio d’abbigliamento: entrano e una si dirige verso il capo di vestiario che ha acceso il suo interesse.
Ma la giovane donna che sta indossando, con rapide mosse, la t-shirt bianca raffigurante la testa di una tigre, non può immaginare quanto sta per accadere. La maglietta le calza a pennello e mentre si dirige verso lo specchio indicatole dal negoziante, rivolge un sorriso compiaciuta all’amica.
Giusto il tempo di osservare la propria figura riflessa nel grande specchio, un paio di secche deflagrazioni zittiscono la musica in sottofondo, mentre alcune chiazze di sangue si allargano sulla t-shirt della donna, sbigottita.
Non è la scena di un reality televisivo, si tratta del video della campagna di sensibilizzazione contro lo sterminio della Tigre Siberiana messo a punto dall’agenzia pubblicitaria Leo Burnett, e da WWF Mosca, sperimentata nei giorni scorsi in Russia.
Vittima del bracconaggio, ignobile mezzo utilizzato per la caccia e lo sterminio degli animali, la Tigre Siberiana è un animale a forte rischio di estinzione.
In questo 2010 che va esaurendosi, in occasione dell’anno della Tigre, secondo il calendario cinese, a Mosca sono state prodotte circa 3000 magliette di questo tipo, letteralmente prese d’assalto dagli acquirenti: quest’esperienza di “augmented reality” (realtà aumentata) permette alle persone immortalate nel video di provare sulla propria pelle, anzi sarebbe più corretto dire sui propri vestiti, come ci si sente a essere cacciati ed uccisi a colpi di fucile.
Nei negozi convenzionati che la commercializzano, i commessi fanno posizionare chi la indossa dinnanzi ad uno specchio particolare: si tratta infatti di un enorme monitor che simula virtualmente gli spari di un fucile, la susseguente ferita con fuoriuscita di sangue, il tutto sull’effige della tigre stampata sulla maglietta.
Le reazioni dei clienti vanno dalla sorpresa allo sgomento per giungere a veri e propri momenti di panico.
Nel video compaiono alcune cifre che ci informano sulle migliaia di firme raccolte in difesa della Tigre Siberiana, per chiudersi con un messaggio eloquente: la voce fuori campo annuncia che, finora, 200.000 persone hanno detto no allo sterminio della Tigre Siberiana.
Un’altra campagna di comunicazione ambientale dalle tinte forti, decisamente coinvolgente e stimolante. La speranza è legata, come sempre, alle sovvenzioni e ai fondi che verranno raccolti e destinati a questa nuovo impegno del WWF, affinché la spinta all’indignazione pubblica non si esaurisca con l’acquisto della t-shirt.
Perciò, non sparate alla tigre!