Attentato attentato! …Ma no, niente paura! E’ solo la Campagna di Comunicazione per la Biodiversità promossa quest’anno dall’Unione Europea e che ha dato il via a una serie di interventi programmati per tutelare e ripristinare biodiversità ed ecosistemi entro il 2020.
La situazione è tanto allarmante da richiedere, come afferma il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in merito alla Strategia Nazionale per la Biodiversità, l’esigenza di un «approccio multidisciplinare con una forte collaborazione tra i decisori politici, le amministrazioni, le agenzie, il mondo accademico e scientifico e i portatori d’interesse per raggiungere obiettivi di conservazione e in questo modo favorire lo sviluppo sociale, culturale ed economico, contribuendo a migliorare la qualità della vita dei cittadini nell’immediato futuro e per le generazioni future».
Certo non sarà semplice concretizzare quanto detto ma gli interessi in gioco sono estremamente rilevanti tanto per il futuro dell’uomo quanto per il pianeta che ci ospita.
La campagna UE è stata pianificata per sfidare prima di tutto le lacune diffuse in tema di biodiversità, argomento che coinvolge ciascuno di noi personalmente e che siamo perciò tenuti a conoscere. Va da sé che le sole informazioni non sono sufficienti a perseguire gli obiettivi posti dal Consiglio europeo entro il 2020, è quindi necessario agire, diventare attivi in questo senso.
La strategia comunicativa europea rispecchia quanto detto a partire dal logo, realizzato componendo con le varie sagome delle specie animali e vegetali una figura umana; niente di più azzeccato considerando che ‘siamo tutti coinvolti’, come del resto recita lo slogan che accompagna l’immagine.
Ma come si è svolta questa campagna? E dove?
L’operazione è vasta e articolata. Il primo appuntamento è stato ospitato ad Amsterdam, a marzo, dove è stata ricreata una vera e propria ‘scena del crimine’ alla CSI, con tanto di sagome disegnate a terra. Le vittime? Chiaramente le specie animali e vegetali estinte o a rischio. L’evento ha registrato ripercussioni positive sulle persone tanto da essere stato riproposto nelle stesse modalità anche a Bucarest, Varsavia, Milano, Sofia e Madrid.
In una generazione dove con il pc si è instaurato un legame che sfiora la dipendenza, la campagna UE si è davvero sbizzarrita nella diffusione delle informazioni, su Facebook e sul sito dell’Unione Europea per esempio è possibile visionare schede informative su piante e animali, suggerimenti e comportamenti alternativi agli stili dominanti per proteggere il nostro patrimonio.
Per quanto riguarda invece i mezzi di comunicazione più tradizionali, tra le tante iniziative, ha avuto particolare successo, il Quiz televisivo sulla Biodiversità, trasmesso in Francia che ha visto partecipare alcuni personaggi famosi, che hanno scelto di essere ‘Ambasciatori della Biodiversità’ diffondendo informazioni e notizie su determinate specie per renderle più conosciute.
Sembra proprio che l’obiettivo sia stato raggiunto: attenzione catturata e messaggio diffuso hanno messo in mostra il problema. Per cui niente più scuse per tirarsi indietro!