Oltre ai buoni propositi (che non devono essere soltanto una chimera di inizio anno) e alle abitudini ecosostenibili da applicarsi in ogni situazione, alcune recenti iniziative eco-friendly vengono in nostro soccorso nell’ambito dell’utilizzo quotidiano del pc.
In quante occasioni abbiamo stampato documenti composti da centinaia di pagine, solo per presenziare a riunioni, per aggiornare archivi o comunque per produrre informazioni destinate, nel breve, ad essere oggetto dei contenitori della carta da riciclo? Da alcuni giorni è possibile, grazie alla tecnologia informatica, produrre un nuovo tipo di file formato .pdf (celeberrimo file di scambio multipiattaforma, nato nel 1993, che abbina la duttilità alla possibilità di condividere, globalmente, ogni tipo di informazione).
Uno di capisaldi del pdf è proprio il suo possibile utilizzo come archivio digitale, se non fosse che molti tendono a vanificare questo aspetto stampandone la versione cartacea. Un équipe del WWF ha realizzato una variante di questo file, molto simile al formato .pdf originale. La peculiarità di questo nuovo formato, caratterizzato dall’estensione .wwf ed un’inconfondibile icona color verde, raffigurante un albero e riportante la sigla dell’associazione, risulta quella di non poter accedere alla stampa del documento stesso in quanto permanentemente bloccata. Un’idea semplice, se vogliamo, realizzabile nella suite di Adobe Acrobat, con i vari aggiustamenti del caso, ma che per la prima volta si tinge di verde e invita a riflettere su quanto possiamo concretamente fare nel quotidiano, sia in ufficio sia a casa, quando nel tempo libero o per ragioni di studio abbiamo la necessità di produrre documentazione di qualsiasi tipo. Non dimentichiamo che questo software, diffuso dapprima solo per la piattaforma Mac ed ora presente anche in una versione per Windows, ha il pregio, sicuramente sostenibile, di essere totally free. Dopo aver effettuato il download del software da un link dedicato del sito WWF ed eseguito l’installazione, potremmo condividere documenti senza cadere nella tentazione di ricorre alla stampa ad ogni costo. Per maggiori informazioni è possibile visitare una pagina dedicata anche su Facebook, con oltre 6 mila fan che lo stanno utilizzando con entusiasmo.
Ma i supporti per il mondo informatico a basso impatto ambientale non si esauriscono qui: è nata una nuova penna usb per lo storage dei dati. Niente di nuovo sotto il sole, parrebbe. In realtà si tratta della prima chiave USB derivante dalla fermentazione dell’amido del granoturco. La nuova chiavetta eco-friendly è disponibile nei formati 4, 8,16 e 32 gigabyte e risulta compatibile con tutti i principali sistemi operativi. E’ completamente biodegradabile, e come afferma la casa produttrice italiana QuiBio, con sede a Cagliari “Le molecole di glucosio presenti nelle fibre vegetali o nell’amido fermentano divenendo acido lattico, che in seguito, dopo un processo di polimerizzazione si trasforma in PLA (il polimero che ha il doppio vantaggio di essere biodegradabile ma anche resistente quanto la plastica). Dopo l’utilizzo, il PLA viene sintetizzato dai microorganismi presenti in natura per essere poi trasformato in anidride carbonica e acqua“. Ciò significa impatto zero sull’ambiente ma anche caratteristiche professionali: la velocità in lettura giunge fino a 15 Mbps, mentre quella in scrittura fino a 8 Mbps; è assicurata la compatibilità con gli standard USB 1.1 e USB 2.0. Anche il packaging è costituito da materiali riciclabili al 100 per cento, e persino le vernici utilizzate per le serigrafie sono a base di inchiostro di soia.
Il design strizza l’occhio alla natura (la penna è la stilizzazione di una pannocchia), ed è simpatico ed elegante nonché amico dell’ambiente, elementi fondamentali per la buona riuscita di un prodotto che sia tanto innovativo quanto eco-friendly. L’obiettivo dichiarato della Quibio è riuscire a sensibilizzare all’utilizzo dei prodotti ecocompatibili in chiave usa e getta, anche nel settore tecnologico. Pensate come con pochi click sarà possibile salvare un documento non stampabile su un supporto completamente biodegradabile: non resta che percorrere questa strada ecostostenibile senza ulteriori indugi. Della serie: come rendere più verde il vostro ufficio ogni giorno!
questo software, diffuso dapprima solo per la piattaforma Mac ed ora presente anche in una versione per Windows, ha il pregio, sicuramente sostenibile, di essere totally free
veramente quel software è stato copiato da un altro gratuito che già esisteva, violandone, almeno inizialmente, la licenza d'uso. Inoltre, tutta la campagna SaveAsWWF ha creato problemi con i partner ad altre sezioni del WWF. Infine, l'altro e più serio motivo d'imbarazzo per il formato .WWF è il mancato supporto (da parte dei suoi promotori, non in pratica) del sistema operativo più sostenibile di tutti, dal punto di vista ambientale, e l'accorgersi dei formati solo nel modo meno efficace possibile per l'ambiente.
Mentre una campagna di informazione seria sui danni ecologici molto maggiori dello spreco di carta causati da altri formati di file avrebbe avuto molto più senso dell'”inventare” un formato inutile e del gestirlo come hanno fatto. Tutto questo è documentato nei vari articoli che ho già scritto sulla campagna SaveAsWWF. Io direi che prima quel formato cade nel dimenticatoio e meglio è per l'immagine del WWF. E che prima si inizia a parlare seriamente dei danni ambientali causati dai formati di file proprietari meglio è per l'ambiente.
Cordiali saluti,
Marco F.