Nonostante non si tratti prettamente di comunicazione ambientale, si tratta pur sempre di diritto all’informazione. Per questo la redazione di Envi ha deciso di parlare dell’iniziativa lanciata da Altroconsumo: l’azione risarcitoria contro la RAI, la Tv di Stato italiana.
Altroconsumo, la più diffusa associazione di consumatori in Italia, il cui obiettivo è l’informazione e la tutela dei consumatori, sta chiedendo in favore di chi ha pagato il canone per il 2010 un risarcimento di 500 euro per il danno causato dai comportamenti della Rai.
Nel corso del 2010, secondo quanto afferma Altroconsumo, la Rai non ha rispettato gli obblighi di realizzare un’informazione obiettiva, imparziale ed equilibrata assunti attraverso il Contratto di Servizio Pubblico e imposti dalla disciplina sulla par condicio.
Durante la campagna elettorale che ha preceduto il voto amministrativo del 28 e 29 marzo 2010, ad esempio, la Rai ha cancellato dal proprio palinsesto televisivo i principali programmi di informazione e approfondimento politico, come Ballarò, Porta a Porta, Anno Zero, Ultima Parola. E’ venuto meno così uno dei compiti principali del servizio pubblico radiotelevisivo che è quello di consentire la formazione consapevole da parte di ciascun cittadino della propria volontà politica.
Nello stesso periodo la Rai, tradendo la propria funzione di concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, con l’obiettivo prioritario di realizzare un’informazione imparziale ed equilibrata, ha riconosciuto ad alcuni partiti spazi enormemente superiori rispetto a quelli accordati alle altre formazioni politiche che pure hanno preso parte alla consultazione elettorale. Comportamento sanzionato ripetutamente dall’Agcom.
Anche quest’anno la Rai, a ridosso delle elezioni amministrative dello scorso maggio, è stata più volte sanzionata da Agcom (l’ultima multa al Tg1 è stata di 258.230 euro, la misura massima prevista dalla legge in quanto recidiva) per la violazione della par condicio a causa della perdurante sproporzione di tempo dedicata dal Tg1 ai partiti politici di maggioranza rispetto a quelli di opposizione.
La campagna informativa per raccogliere adesioni è piuttosto semplice e si è basata su comunicati stampa, interviste e partecipazioni a eventi. Il 9 maggio scorso, ad esempio, durante il Forum PA organizzato alla Nuova Fiera di Roma si è svolto un incontro, a cura del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, sui problemi e le prospettive della “class action all’italiana”, a un anno e mezzo dall’entrata in vigore dell’art 140 bis del Codice del Consumo.
Nello specifico Marco Pierani ha parlato della Azione Collettiva Risarcitoria contro la tv di Stato e della class action come strumento di tutela di una vastissima pluralità di soggetti offesi, ma anche dell’interesse generale alla salvaguardia di un diritto primario come quello ad una informazione libera, plurale e obiettiva.
Informazioni e notizie sulla class action possono essere sul sito di Altroconsumo. Per aderire bisogna chiamare un numero verde. Un operatore risponde e spiega in cosa consiste l’azione. Questa prima telefonata serve per pre-aderire. Si danno i propri riferimenti e dopo il 22 giugno, data prevista per l’udienza dal Giudice, chi ha dato i propri riferimenti verrà ricontattato per spiegare come si intenderà procedere.
La campagna dal punto di vista comunicativo non è molto elaborata e sicuramente non si è servita di quei numerosi e innovativi canali di diffusione che abbiamo visto essere attivati per le recenti campagne ambientali pre e post voto referendario. In ogni caso, visto sia il tema della class action – il diritto inalienabile all’informazione – e la leva economica – il risarcimento di 500 euro – l’iniziativa promossa da Altroconsumo sta avendo un buon risultato. Lo dimostra il numero degli abbonati RAI che continuano ad aderire all’azione risarcitoria e che appare nella home page dell’associazione: oltre 40.000. Ma il numero è in continuo aumento!
Esito udienza 22 giugno dal sito di Altroconsumo:
Rinvio all'8 luglio
Il 22 giugno si è finalmente tenuta di fronte al Tribunale di Roma la prima udienza. Contestualmente la Rai ha depositato un ricorso cautelare contro Altroconsumo chiedendo al Giudice che ci venga sostanzialmente impedito in questa fase di promuovere l’azione e di darne adeguata informazione ai cittadini abbonati Rai come te, cosa che francamente ci sembra assurda. All’esito dell’udienza il Tribunale ha disposto un rinvio al prossimo 8 luglio.
Solo quando il giudice – come auspichiamo – dichiarerà l’azione ammissibile, ti contatteremo per raccogliere la documentazione (la copia del bollettino di pagamento del canone Rai 2010) necessaria a confermare formalmente la tua adesione alla Class Action. L’adesione è gratuita e rimarrà sempre tale.