di Francesca Morra
Il 5 giugno a Copenaghen, durante la Giornata Mondiale dell’Ambiente, Sua Altezza Reale il Principe Ereditario di Danimarca ha premiato il grafico italiano Daniele Gaspari per la vincita del concorso europeo delle Nazioni Unite 2012 “Goccia a goccia – Il futuro che vogliamo”.
Il concorso era indirizzato a professionisti e non, cui era stato chiesto di creare un annuncio pubblicitario con l’intento di sensibilizzare il pubblico europeo sul tema della conservazione dell’acqua, adesso e per le generazioni future. Daniele Gaspari ha vinto il concorso con il lavoro intitolato “Lo spreco d’acqua ucciderà il futuro“, che mostra una pistola ad acqua puntata alla testa di un neonato. Una giuria di esperti guidati dal guru della pubblicità francese, Jacques Sequela, ha scelto l’opera tra più di 3.500 presentate al concorso da partecipanti provenienti da quarantacinque paesi europei.
Abbiamo contattato quindi il vincitore del concorso che ha accettato con piacere di rispondere a qualche domanda:
Qual è la sua storia? Cosa fa nella vita?
Sono diplomato in Ragioneria dal 2000 e ho lavorato in banca fino al 2005.
Nel 2005 la svolta. Ho abbandonato i numeri e la ragione per buttarmi nelle immagini e nelle emozioni; da protagonista. Mi sono iscritto ad un corso triennale di mini-laurea all’Istituto di Design Andrea Palladio di Verona e dopo 3 anni ho conseguito la mini laurea in Comunicazione Visiva con la tesi “Comunic-attori: il mestiere del pubblicitario” e il punteggio di 100/100 con lode.
Dal 2008 lavoro come grafico creativo in agenzie di comunicazione e sto anche approfondendo la professione della fotografia.
Perché ha deciso di partecipare al concorso?
Per due motivi fondamentali:
1- Ho sempre sostenuto la comunicazione sociale in quanto il mondo ha bisogno di un cambiamento culturale. Le persone hanno sempre utilizzato la creatività per sfruttare le risorse che la terra ci offre, ma adesso dobbiamo anche usare la creatività per imparare a preservarle o rigenerarle. Da parte mia ho iniziato ad usarla nella comunicazione.
2- Attualmente rappresenta una delle poche importanti occasioni dove si può dar veramente sfogo alla propria capacità creativa ed interpretativa.
Come le è venuta in mente l’idea che rappresenta l’immagine? Da dove le è venuta l’ispirazione?
Oggi siamo bombardati da migliaia di messaggi al giorno; serve una comunicazione che impressioni, che attiri l’attenzione e che non urli all’orecchio della gente ma la faccia ragionare sulle conseguenze delle proprie scelte. Da qui l’idea di una pistola in primo piano che rappresenta metaforicamente il problema dello spreco d’acqua che divide le generazioni attuali da quelle future. La chiave sta nel decidere se premere o no il grilletto. A ciascuno la responsabilità della propria scelta.
Come è stata la cerimonia di premiazione?
E’ stata un’esperienza unica. Ci si trova a parlare con persone che fino al giorno prima vedevi in un limbo, irraggiungibili, e ci si trova ad avere la possibilità di collaborare assieme. Sono entrato in una nuova dimensione e devo ancora realizzare completamente.
Ho letto alcune critiche in merito alla sua immagine, cosa risponde a chi dice che è troppo simile ad altre già viste?
Ho fatto altre 3 proposte… guardate quelle! Scherzi a parte: se ci si riferisce al fatto che la pistola ad acqua è già stata utilizzata in altre campagne rispondo semplicemente che non lo sapevo e aggiungo che la critica era già on-line da parecchi mesi. Nessuno può sapere tutto quello che circola nel mondo e penso anche che oggi difficilmente pensiamo cose che non siano già state pensate da altri. La sfida quindi, volendo vedere bene, sta anche nella capacità di reinterpretare e migliorare ciò che ci circonda. Per esempio, senza andare troppo lontano, vediamo che tra le proposte dei 30 finalisti il concetto del cuore fatto ad acqua è stato pensato da più concorrenti, ma la differenza di interpretazione, esecuzione e quindi di percezione del messaggio finale sono totalmente differenti. Forse la mia è stata premiata per questo.