di Emanuele Biestro
Alzi la mano chi di noi non ha mai buttato un vestito, un giocattolo, qualcosa che si sarebbe potuto recuperare se solo si fosse usata un po’ più la fantasia..
Ora, un po’ perché fa benissimo all’ambiente produrre meno rifiuti, un po’ perché in tempi di ristrettezze si aguzza l’ingegno (o semplicemente si ritorna al buon senso) il riciclo creativo è diventata un’abitudine che si sta radicando in tutta Italia. Un bell’esempio in questo senso è l’iniziativa promossa dall’associazione lucana Cea Pollino, dal nome “Monnezza, nientedimeno qualcuno ci gioca… addirittura qualcuno ci vive…” che si terrà a San Severino Lucano (Parco Nazionale del Pollino) il prossimo 21 e 22 luglio.
Ce ne parla Bruno Niola, responsabile dell’associazione Cea Pollino: “il progetto comprende una serie di laboratori creativi sul riciclo dei materiali di recupero. Nelle attività saranno impegnati genitori e figli, che dopo aver realizzato burattini con materiale di recupero, realizzeranno un vero e proprio spettacolo: un’ottima occasione anche per stare insieme!”. Una continuazione della favola del burattino Pinocchio, fatto dagli scarti del legno!
“Le attività laboratoriali saranno coordinate dai responsabili del Teatro Pane e Mate di Milano e coaudivati dagli educatori del Cea Pollino: i partecipanti potranno sperimentare oltre all’esplorazione e la trasformazione creativa dei materiali più diversi, il linguaggio espressivo del teatro di figura (marot, pupazzi, burattini…) e sonoro”.
Ma c’è di più: infatti l’evento, oltre ad offrire attraverso i laboratori uno spunto importante per attivare nei cittadini una riflessione sul “valore dei rifiuti” e sul loro possibile riuso creativo, propone un momento di approfondimento con l’associazione “Matera chiama Africa“.
Continua Niola: “La sera di sabato 21 infatti, presso la sala consiliare del comune di San Severino, è previsto un incontro-testimonianza con i responsabili del progetto “A Mundzuku ka hina”: un laboratorio di comunicazione dedicato ai ragazzi di Hulene, il quartiere sorto intorno alla discarica di Maputo in Mozambico. Nel laboratorio, dove s’insegna fotografia, video ed elaborazione digitale delle immagini, si cerca d’intercettare l’intensa, a volte caotica, vitalità che i ragazzi esprimono. Attraverso le foto, i video ed i racconti, gli allievi riportano storie della loro vita, descrivono i personaggi che popolano la discarica e parlano del loro mondo unico, degradato, strano, ma intenso. Uno sguardo che va oltre il pietismo e ci restituisce l’immagine di un popolo che esprime una propria vitalità, una propria gioia e voglia di vita.”
Alla manifestazione ha aderito anche il Distretto di Economia Solidale “Il Filatoio” di Potenza.
In definitiva, quella proposta da Cea Pollino è una due giorni di visioni altre e oltre i rifiuti, dove si avrà modo di riflettere e ragionare su un consumo più critico e consapevole.